ROMA – “Ad oggi il protocollo in vigore è valido, è il protocollo giusto ma va rispettato da tutti col massimo rigore. Questo è il mio appello”. Così il ministro per le politiche giovanili e lo sport, Vincenzo Spadafora al termine dell’incontro in Figc con il presidente Gabriele Gravina in cui si è discusso anche della mancata disputa di Juventus-Napoli. “Il protocollo è chiaro ma va applicato rigorosamente – ha ribadito Spadafora – Siamo in una situazione particolare anche quest’anno, bisogna sapere che siamo di fronte a dei mesi in cui dovremo avere la capacità di adattare le nostre scelte in base a quello che accadrà. Se la situazione sanitaria dovesse cambiare ovviamente siamo pronti a fare la nostra parte per fare in modo che il rispetto della tutela della salute vada al di sopra di ogni altra cosa, ma al momento il protocollo è valido”.
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“L’autorità sanitaria locale può intervenire in casi particolari, non interviene in deroga al protocollo ma lì dove ci sono delle situazioni particolari. L’importante è che l’intervento sia motivato e legato a esigenze che possono variare”, ha aggiunto. “Campionato a rischio? No, non corriamo il rischio di bloccarlo”, ha aggiunto.
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Gravina: “Chi viola il protocollo deve pagare”
“Crediamo molto in questo protocollo che abbiamo voluto è difeso. Se tutti abbiamo a cuore la tutela della salute e il protocollo viene rispettato da tutti nella sua integrità, credo che possiamo stare tranquilli che il campionato si può disputare e svolgere in sicurezza. Certo se cominciano ad esserci delle falle e qualcuno sbaglia allora quel qualcuno deve pagare”, ha commentato il presidente della Figc, Gabriele Gravina, che su Juventus-Napoli comunque non si sbilancia: “Abbiamo un giudice sportivo e una procura federale che fanno il loro mestiere. Non entro nel merito, cerco di essere serio e rispetto i ruoli auspicando che gli altri facciano lo stesso. Il protocollo è chiaro e ha funzionato, non capisco perché non debba funzionare anche per il futuro. Abbiamo avuto casi analoghi a Napoli, all’estero ci sono casi analoghi. Dobbiamo convivere con questa epidemia. Chi dice che siamo irresponsabili dice una corbelleria incredibile, mai nessuno come noi sostiene che la tutela della salute è un bene primario. Siamo sintonizzati con il ministro Speranza. Non ho sentito De Laurentiis e non c’è motivo di sentirlo”.
Fonte www.repubblica.it