Sergi Bruguera l’aveva detto chiaramente prima della Coppa Davis: Rafa Nadal e Marcel Granollers sono la coppia titolare della Spagna. A loro si affida per prendersi la semifinale contro l’Argentina. E la coppia titolare non tradisce; battono 64 46 63 Leonardo Mayer e Maximo Gonzalez e centrano la semifinale contro la Gran Bretagna, che si giocherà alle 17.30. Il capitano britannico Leon Smith potrebbe affidarsi ancora a Edmund, che giocherebbe contro presumibilmente contro Pablo Carreno Busta, e Evans contro Nadal. Oppure azzardare Andy Murray, che però non è al meglio, come numero 2. Il suo obiettivo, chiaramente, è portare la semifinale al doppio decisivo. Il programma sarà aperto alle 10.30 da Canada-Russia.
Doppio che ha promosso la Spagna in un centrale che fino all’una e mezza di notte trasmette energia. Guido Pella ha iniziato con la rimonta 67(3) 76(4) 61 su Pablo Carreno Busta. Rafa Nadal ha rimesso la sfida in equilibrio con il 61 62 senza storia su Diego Schwartzman, battuto per la nona volta in nove confronti diretti. Ha così esteso a 27 la serie di successi consecutivi in singolare in Davis, a nove dalla striscia record di Marcos Baghdatis. In doppio, Granollers perde due volte il servizio, ma ha buoni riflessi a rete e un’intesa che funziona con Nadal. Il numero 1 del mondo non subisce break dal terzo set della sfida al Masters di Londra contro il Daniil Medvedev: ovvero da oltre 60 turni di battuta.
All’inizio del terzo set, Nadal aumenta i “vamos!” ad ogni punto, chiede l’incitamento del pubblico che prontamente risponde. Mayer perde il servizio in apertura, Nadal e Granollers non allentano la tensione e non danno agli argentini grandi occasioni per rientrare nel match nei turni di risposta.
Bruguera aveva provato Nadal e Granollers, quasi come allenamento, contro la Croazia a vittoria già acquisita. Ma i due si conoscono da una vita. Avevano giocato a Miami e Halle nel 2012, Nadal l’aveva scelto come partner per le Olimpiadi di Londra nel 2016. “Ci siamo conosciuti per la prima volta al campionato nazionale under 8 a Segovia” ha ricordato Granollers a Marca, “giocavamo un anno sotto età: lui vinse il torneo, io persi in semifinale”. Campioni del mondo a squadre under 10 e under 12, hanno poi alzato la coppa Davis junior nel 2002: allora vinsero il doppio contro Scott Oudsema e Simmonds, che poi si sono persi. Nadal e Granollers inseguono quest’anno rispettivamente il quinto e il secondo trionfo in Davis, il sesto nella storia per la Spagna.
“Da quando ero piccolo, mi è piaciuto giocare con Marcel. E’ un gran singolarista e un ottimo doppista. C’è sempre stato un ottimo feeling fra di noi. Mi aiuta sempre tanto dal punto di vista tattico per capire dove mettermi in campo” ha spiegato Nadal.
Il capitano argentino Gaston Gaudio, che era in campo come Feliciano Lopez nella disastrosa finale di Mar del Plata, ha visto Guido Pella ribaltare alla distanza la sfida d’apertura contro un Carreno Busta fin troppo incerto nel terzo set. Lo spagnolo è uscito un po’ dalla partita dopo un turno di battuta perso da 40-0 sopra. Pella allunga sul 3-1 e Carreno scivola verso la quinta sconfitta in otto incontri in Coppa Davis.
Pella, numero 25 del mondo, è arrivato alla Caja Magica forte della sua miglior stagione in carriera: ha vinto il titolo a San Paolo, ha giocato i quarti a Wimbledon, sfodera completezza, convinzione e la fortuna in qualche occasione lo aiuta anche.
Carreno incendia il centrale nel primo set. Lo spettacolo è anche sonoro. Il gruppo organizzato di tifosi argentini si fa sentire con cori e tamburi, gli spagnoli preferiscono le trombe che riempiono ogni momento morto, ogni pausa tra due punti e naturalmente tutti i cambi di campo. Pella si rivela più solido da fondo, più sicuro nel cercare la soluzione vincente in avanzamento, e festeggia la seconda vittoria in tre singolari in questa edizione della Coppa Davis.
Nadal però entra in campo con le stesse intenzioni di Ivan Drago quando fronteggia Rocky Balboa al centro del ring. Il suo cinematografico “ti spezzo in due” motiva Rocky che inverte i pronostici. Nadal non consente a Schwartzman nessuna possibilità di entrare davvero in partita. Certo, per l’argentino non deve essere facile sfidare un avversario con cui ha perso otto volte su otto, che per di più va in campo con la ferocia competitiva esacerbata dalla responsabilità di rimettere in equilibrio la sfida e il destino sportivo della nazionale di Coppa Davis.
Il pubblico ci crede. Tante le sciarpe, le bandiere, le maglie della nazionale di calcio sulle tribune. Nel contesto della coppa trasformata dalla Kosmos di Gerard Piqué, calciatore del Barcellona, incrociamo all’ingresso del Centrale anche un tifoso con la maglia della nazionale di Sergio Ramos, difensore del Real Madrid. Forse un omaggio indiretto a Nadal, che non ha mai nascosto di tifare per il Real e di volerne magari un giorno diventare anche presidente. Nadal e Granollers rispettano le attese, e può scattare la festa. La Spagna torna così in semifinale per il secondo anno di fila in Davis. E si assicura così di essere nella fase a gironi anche dell’edizione 2020.