avvocatoinprimafila il metodo apf

Stasera Portogallo-Italia: diamo il via alla rubrica calcistica di Otto Marvuglia, uno pseudonimo…

…di uno dei più noti e “allenati” esperti di calcio italiani, che vuole esprimersi in libertà senza le probabili ritorsioni del Coni contro il suo liberissimo e -fortunatamente- poco corretto pensiero. Benvenuto a Corrierequotidiano!

La prima partita della nazionale di calcio guidata dal nuovo ct Mancini ha riaperto il vero sport nazionale: il bar sport . Ci apprestiamo a vedere il secondo incontro previsto dal calendario della nuova formula “sovranista” del calcio europeo.
E’ facile prevedere l’attenzione che verrà esaltata dai vari commentatori esperti, esegeti, filosofi della sfera, sulle prossime scelte di Mancini : la selezione dei” petali della rosa” che indosserà le scarpette. Poi assisteremo alle letture dotte e ipotetiche relative ai moduli possibili con i gladiatori designati.
Bar, radio, stampa e web si nutriranno di tutte le variabili possibili e, come di consueto, il risultato sarà la livella delle sferiche cosmogonie.


Insomma se il calcio o football è lo sport più praticato e seguìto del mondo, una qualche ragione ben ci sarà e, a ben guardare, non è poi così banale. Oltre ad essere di assoluta semplicità, una palla e due persone bastano già a configurare il primo elementare schema di gioco: io tiro tu pari, tu tiri e paro io.
Questo può avvenire ovunque: nell’erboso vellutato manto di un centro sportivo o nella favela polverosa e maleodorante di una periferia sudamericana. In Afghanistan si usava,e forse si usa ancora, la testa di un ovino ben infagottata in luogo del pallone industriale. A scuola si usava carta e nastro isolante e nei corridoi prendevano forma rapide e improvvisate ,ma non meno agonistiche, tenzoni. Il gioco e la sfera hanno origini antichissime, magiche, esoteriche, di cui ancora oggi celebriamo inconsapevolmente la forza aggregante e divinatoria.
Proviamo allora a guardarlo con nuovi occhi o meglio con gli occhi antichi che abbiamo ereditato durante la nostra evoluzione biologica. Cerchiamo, in questa nuova rubrica, di invecchiare il football, quel tanto che basta per essere
davvero moderni. Spetterebbe forse agli eserciti ben nutriti del giornalismo sportivo lo sforzo di conoscenza che alimenta tanta economia, ma ci sentiamo autorizzati a parlarne in loro vece anche se privi del clamore e dei mezzi che l’argomento merita e reclama. Ordunque noi parleremo del “calcio” da veri esperti perchè ambiamo al titolo
che più di ogni altro si celebra nel calciare una palla: l’intelligenza e la buona sorte.

E diciamo sul serio! Non è ironica supponenza. Il gioco del palla piede o piede palla o football o calcio è la sintesi di millenni di cultura e di alcune peculiari caratteristiche cognitive che qualificano la nostra specie “sapiens sapiens”. Se mai gli alieni volessero conquistare il Pianeta e fossimo noi i prescelti strateghi della loro colonizzazione a nostro danno non avremmo dubbi: una imbattibile compagine calcistica aliena in grado di battere il terra team sarebbe l’arma più terrificante.

Ne dubitate? Il calcio è la più poderosa e diffusa certificazione di intelligenza collettiva attualmente osservabile. Questa affermazione può mortificare i più ottimisti ma è ,nel bene e nel male, difficilmente confutabile. Sottolineo il calcio, non i suoi commentatori e i suoi attori principali e riconosciuti! Non vogliamo neanche con questo approccio evitare il merito della questione .Quindi commenteremo prima e dopo gli eventi salienti del nuovo campionato della nazionale e del più titolato e remunerativo campionato di serie A.
Questa sera il confronto con i lusitani andrà bene solo e solamente se la squadra in campo dimostrerà di ragionare come un solo organismo pulsante. E’ questa la caratteristica dell’intelligenza collettiva è questa l’arma vincente nel gioco del calcio.
Non il fenomeno,non la stratosferica remunerazione di questo o quel giocatore. Mancini è partito male,diciamolo! Il risultato con la Polonia è frutto più della sorte che del gioco di squadra. Questa sera saranno i giocatori e non Mancini gli artefici del risultato.
Visto il mood che sta caratterizzando l’atmosfera della nazionale e del nostro paese il pronostico sarà a noi sfavorevole.
Il Portogallo vincerà con due gol di scarto: il primo gol sarà determinato dall’assenza del fenomeno Ronaldo, il secondo dalla positiva aura che la nazione sta determinando con il nuovo corso di politica amministrativa.
Scommettiamo?
A dopo il match allora…e che vinca il più intelligente.

Exit mobile version