L’avventura di Suning come broadcaster della Premier League sul territorio cinese potrebbe interrompersi dopo un anno appena. Ad annunciarlo, tramite Twitter, è la società che gestisce il campionato inglese. “La Premier League conferma di aver concluso oggi i suoi accordi per la trasmissione del torneo in Cina con il licenziatario locale. La Premier League in questa fase non fornirà ulteriori commenti sulla vicenda”. Tecnicamente, la società titolare dei diritti è PPTV, costola di Suning Holdings Group, proprietaria fra l’altro dell’Inter. “La pandemia ha prodotto sfide che si ripercuotono sulla nostra trattativa. Le parti non riescono a raggiungere un accordo sul prezzo. Abbiamo pagato anticipatamente i diritti come da contratto” la replica di PPTV.
La decisione della Premier League arriva dopo che Suning non ha versato una rata da quasi 180 milioni di euro scaduta lo scorso marzo per i diritti televisivi del campionato inglese. Il congelamento dell’importo era stato deciso dalla società cinese allo stop delle partite, causa lockdown. Alla ripresa delle partite, a PPTV è stata comunque concessa la possibilità di trasmettere, ma i soldi non sono arrivati. Da qui la decisione della Premier League di interrompere ogni rapporto.
Il gruppo della famiglia Zhang – il cui business principale è la vendita di elettrodomestici – lo scorso anno si era aggiudicato i diritti di trasmissione per tre stagioni all’equivalente di 550 milioni di euro. Un esborso notevolissimo, se si pensa che il precedente broadcaster per un triennio aveva pagato complessivamente 46 milioni. La rescissione dell’accordo fra Premier League e Suning rischia di portare un danno economico rilevante per i club della massima serie inglese. Quello cinese è infatti il secondo mercato televisivo dopo quello domestico.Fonte www.repubblica.it