Uno scambio di opinioni su Twitter, come due utenti qualsiasi, con uno spirito di grande comprensione. In serata Rafa Nadal (15,6 milioni di follower) scrive: “Il mondo sta vivendo una situazione difficile e complicata. Personalmente credo che questi siano momenti in cui è necessario essere calmi e lavorare tutti insieme nella stessa direzione. È tempo di unità, non di separazione. Questi sono momenti in cui i grandi traguardi possono essere raggiunti se il mondo del tennis è unito. Noi tutti, giocatori, tornei e organi di governo dobbiamo lavorare insieme. Abbiamo un problema più grande, la separazione e la disunione non sono sicuramente la soluzione”.
Federer sta con Nadal
Un post che nel giro di un paio d’ore raggiunge i 2500 retweet e 16mila like. Ma tra i “seguaci” di Nadal c’è anche il rivale di sempre Roger Federer (12,6 milioni di follower) che a breve gli risponde: “Sono d’accordo @RafaelNadal. Questi sono tempi incerti e impegnativi, ma credo che sia fondamentale per noi restare uniti come giocatori e come sport per preparare la migliore strada di fronte a noi”.
E intanto, Djokovic si dimette
Non è un caso se lo scambio di opinioni tra Nadal e Federer avviene quasi in contemporanea con la lettera con cui Novak Djokovic annuncia le sue dimissioni da capo del Player Council per formare una nuova associazione capace di tutelare i diritti dei giocatori di fronte agli interessi degli Slam e dei tornei. Con lui se ne vanno il canadese Vasek Pospisil e l’americano John Isner, tutti membri del council. “Come voi tutti sapete sono stato fortunato nella mia carriera tennistica” scrive Djokovic. “Non ho altri interessi se non la sostenibilità e il futuro del tennis. Abbiamo provato con forza a presentare gli interessi dei giocatori all’interno dell’ATP e direttamente con gli Slam. Anche se ero il numero uno del mondo, siamo stati respinti. Ci hanno sbattuto la porta in faccia. Non ci hanno portato rispetto”.
“Così ora” continua Djokovic in un altro passaggio, “Vasek (Pospisil, ndr) e io abbiamo contattato uno dei principali studi legali globali con uffici in 52 città in tutto il mondo, Norton Rose Fulbright e il suo presidente Walied Soliman. Attraverso Norton Rose abbiamo cercato di avviare discussioni con gli Slam e siamo stati completamente e irrispettosamente respinti. Dopo esserci consultati con molti di voi, Vasek ed io proponiamo la costituzione di un’associazione per i nostri tennisti. Tutto questo è perfettamente legale in tutte le giurisdizioni, ciò non influisce sulla vostra iscrizione o status ATP e non stiamo proponendo alcuna azione sindacale in questo momento. Stiamo semplicemente proponendo la costituzione di un’Associazione che, forte dei numeri, sarà in grado di parlare all’ATP, agli Slam e ad altri degli interessi dei professionisti del tennis e del futuro dello sport”.
Fonte www.repubblica.it