PARIG – Metà pattuglia tricolore (7 unità sulle 14 complessive al via) è chiamata a scendere in campo domenica al Roland Garros, giornata di apertura dello Slam su terra, quest’anno slittato a cavallo fra settembre e ottobre a causa della pandemia che continua a rappresentare una minaccia, vista l’attuale situazione in Francia. Spetta proprio a Jannik Sinner l’onore di aprire il programma sul rinnovato Philippe Chatrier (dotato da questa edizione di tetto, così da mettersi in linea con gli altri Major) e di fatto il torneo 2020. Il giovane azzurro, n.74 ATP, al debutto al Roland Garros, sfida il belga David Goffin, n.12 ATP ed undicesima testa di serie, che a Parigi vanta i quarti nel 2016. Sinner ha vinto l’unico precedente, a febbraio negli ottavi sul veloce indoor di Rotterdam.
Wawrinka-Murray, primo turno fra campioni Slam
Sul Centrale della capitale francese la prima giornata vedrà poi in campo la romena Simona Halep, testa di serie numero 1 e recente vincitrice a Roma, contro la spagnola Sara Sorribes Tormo, Caroline Garcia, premiata anche per ragioni di comprensibile sciovinismo, opposta alla settima testa di serie Anett Kontaveit, per chiudere con un Wawrinka-Murray, il primo turno più atteso in singolare maschile con protagonisti due dei sei campioni Slam in tabellone nel singolare maschile. Sarà il ventunesimo incrocio in carriera: lo scozzese è avanti 12-8, ma il bilancio è in parità nei sei confronti Slam. In equilibrio anche le due sfide al Roland Garros, sempre a livello di semifinali: Murray vinse nel 2016 in quattro set, Wawrinka in cinque nel 2017. Fino ad oggi, quello resta l’ultimo match giocato sulla terra rossa da Murray, che negli ultimi due anni ha saltato il torneo. Entrambi poi si fermarono in finale, rispettivamente contro Djokovic e Nadal. Wawrinka ha raggiunto i quarti l’anno scorso.
Campo 9 azzurro con Seppi, “Ceck” e il derby Giorgi-Trevisan
Tornando all’Italtennis, sarà particolarmente azzurro il campo 9. Prima giocherà il veterano Andreas Seppi contro il figlio d’arte Sebastian Korda, figlio di Petr ed ex campione junior dell’Australian Open. Seppi è al 14esimo Roland Garros, Korda alla seconda apparizione in uno Slam dopo l’esordio del mese scorso a Flushing Meadows. Poi Marco Cecchinato, che torna sul luogo della sua più grande impresa, sfida Alex De Minaur. L’azzurro ha sempre perso al primo turno in tutti gli altri Slam giocati: l’unica eccezione è la sua memorabile semifinale parigina. Infine, come terzo match, il derby tra Martina Trevisan, numero 159, e Camila Giorgi, numero 74 WTA. Seconda presenza in uno Slam per la toscana, settimo Roland Garros per la numero 1 azzurra: chi vince incontrerà Johanna Konta, prima semifinalista britannica dal 1983 al Roland Garros dodici mesi fa, o la “baby” statunitense Gauff, in programma come terzo match sul Suzanne Lenglen.
Esami impegnativi per Travaglia e Giustino
Lorenzo Giustino, numero 156, dopo aver superato le qualificazioni, debutta come ultimo match sul campo 14 contro il mancino francese Corentin Moutet. Il 21enne parigino, che al Roland Garros vanta un terzo turno, raggiunto lo scorso anno, ha vinto l’unico precedente, al primo turno delle qualificazioni del challenger di Cherbourg nel 2016. Infine Stefano Travaglia, dopo l’exploit agli Internazionali BNL d’Italia (ottavi di finale), inizia il suo secondo Roland Garros contro lo spagnolo Pablo Andujar: l’incontro è programmato come secondo sul campo 10. Uno pari il bilancio dei precedenti con il 28enne di Ascoli Piceno vincitore al primo turno dell’ATP di Quito nel 2018 e il 34enne di Cuenca a segno quest’anno nelle semifinali del challenger di Prostejov.
Djokovic: “Starò attentissimo, non ripeterò l’errore di New York”
“Credetemi, non commetterò due volte lo stesso errore”. Si presenta così Novak Djokovic alla vigilia del Roland Garros, in cui eviterà accuratamente i gesti di stizza come quello che gli è costato l’esclusione dagli Us Open. Tirò via, con forza, una pallina dopo un punto perso ma così facendo mise ko un giudice donna, colpendola, e a quel punto per il fuoriclasse serbo non rimaneva che la cacciata dal campo. “Starò super attento a non scagliare via le palline – promette Djokovic – perché penso ancora a ciò che è successo a New York e, credetemi, mi rimarrà in mente per parecchio tempo. Quindi non ripeterò l’errore”. Il serbo è reduce dal successo al Foro Italico, il suo 36° in un Masters 1000 e il quarto torneo vinto su cinque che ha giocato in questo tribolato 2020. “E adesso voglio mostrare la migliore versione di me stesso, come giocatore e come uomo – garantisce -. Del resto già a Roma ho dimostrato che, in qualche modo, posso mettermi certe cose alle spalle”. Vincendo a Parigi, Djokovic toccherebbe quota 18 nei tornei del Grande Slam, appena uno in meno di Rafa Nadal, l’altro grande favorito di questo Roland Garros, e due in meno dal record di Federer. Intanto gli chiedono se sia d’accordo con Nadal, che in questi giorni si è lamentato delle nuove palline utilizzate a Parigi, per lo spagnolo troppo pesanti per giocare sulla terra rossa. “Ha ragione – commenta il numero 1 del mondo -, sono pesanti ma probabilmente dipende dal fatto che siamo quasi a ottobre, e qui fa già freddo. E i campi saranno pesanti, e bagnati. E’ un fattore che incide”.Fonte www.repubblica.it