PARIGI – Cento vittorie al Roland Garros, venti Slam. Nel 2020. Che anno, per Rafa Nadal. Si impone, trionfa per la tredicesima volta a Parigi (non ha mai perso una finale): domina il numero uno del mondo Novak Djokovic, battendolo con il punteggio di 6-0, 6-2, 7-5 in 2 ore e 41 minuti e raggiunge a 20 Slam Roger Federer, che deteneva da solo il primato.
Nulla ha potuto Djokovic. Soprattutto nei primi due set il serbo non riesce a contrastare le giocate del maiorchino, mentre nel terzo reagisce ma cede 7-5 con un ace finale dello spagnolo. Tra Nadal e Djokovic era il 56° confronto in carriera e la 9a finale contesa in un torneo dello Slam.
“Ovviamente non sono molto soddisfatto del modo in cui ho giocato, ma sono stato decisamente battuto da un giocatore migliore. Oggi hai dimostrato perchè sei il re sulla terra rossa” ha riconosciuto con sportività il serbo a caldo, durante il protocollo della premiazione. Per il serbo è la prima vera, reale sconfitta dell’anno: l’altra era venuta per squalifica, agli US Open, durante il match contro Pablo Carreno Busta. In Spagna la celebrazione del tennista è iniziata immediatamente: “Il migliore della storia” ha titolato ad esempio ‘Marca’. Ma non vi è dubbio che Nadal abbia impartito una grande lezione di sport, nel comportameto tattico e nell’abnegazione di gioco: entrambi i rivali avevano anticipato delle mosse, delle strategie. Di certo quelle del clan spagnolo sono state azzeccate tutte. Djokovic con il passare dei minuti è sembrato scorato, quasi impotente nel trovare una soluzione tennistica che gli potesse garantire l’allungamento della partita. Parzialmente, solo nel terzo set, è riuscito a fare match equilibrato. Ma è durato finchè lo spagnolo ha ripreso fiato. Poi l’ultimo scatto verso la leggenda.
I complimenti di tutto il mondo sono arrivati con ogni mezzo mediatico a Nadal. Anche Rod Laver (due volte Slammer, l’unico), ma soprattutto quelli di Roger Federer che, su Twitter, ha postato questo messaggio: “Ho sempre avuto un grande rispetto per Rafa come persona e campione. E come mio più grande rivale nel corso degli anni, penso che entrambi abbiamo reso l’altro un giocatore migliore”.
Infine, per chi ama le statistiche, ecco il ruolino di Nadal a Parigi: 13 titoli (su 16 apparizioni: 2 sconfitte e un ritiro), 100 vittorie (su 102 partite giocate), 66 diversi avversari, 299 set vinti (27 persi), 1938 games vinti (persi 969), 10499 punti vinti (persi 7702), 243 ore e 10 minuti in campo.
Fonte www.repubblica.it