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Tiro di precisione e staffetta le bocce si aprono ai giovani

Le regole basilari del gioco delle bocce le conoscono tutti. Uno contro uno oppure due squadre di due, tre o quattro giocatori. Più ti avvicini al pallino, più punti fai. Se il punto te lo soffia l’avversario, o sei ancora più bravo di lui o con un lancio devi tentare di colpire e allontanare l’intrusa. Così mantieni il vantaggio. Una regola che dura da secoli. Ma un secolo fa, nel settembre 1920, sui campi piemontesi nacque una nuova prova: la bocciata. Soltanto lanci. Bersaglio boccia o pallino. Uno “strappo” al gioco tradizionale. Il primo a salire sul podio fu il genovese Luigi Rocca, medaglia d’oro nei Tricolori 1939 a Pisa. Non fu un caso isolato. Nel 1952 a Verona nacque la prova di punto della specialità raffa, passerella per polsi sopraffini soltanto nell’accosto al pallino. Svettò il milanese Giovanni Campagnola.

Lo scossone arrivò a metà degli anni 80 con la nascita dei giochi speciali del volo: combinato, tiro progressivo e tiro di precisione. A questi, successivamente, si aggiunse la staffetta. Nel 2000 il tiro di precisione prende piede anche sui campi della petanque e, in tempi più recenti, la raffa regolamenta il combinato e il tiro di precisione. Il combinato è un mix di accosti e bocciate, il tiro di precisione è l’erede della bocciata del 1920, il progressivo e la staffetta sono prove di tiro e corsa individuali o in coppia.

“Queste nuove specialità – spiega il presidente federale Marco Giunio De Sanctis – sono nate per rendere più interessante il gioco e per attirare, con prove più spettacolari, i giovani sulle corsie. Nel tiro progressivo devi tirare la boccia ad ogni giro di boa a fondo campo. Devi correre a perdifiato su e giù lungo la corsia di 27 metri e mezzo per cinque minuti. Oggi ci sono atleti che colpiscono il bersaglio ogni 6 secondi. Si capisce subito che è pane per polsi giovani perché ci vuole non solo destrezza e occhio ma soprattutto polmoni da mezzofondista. Stiamo parlando di puro agonismo, alla pari delle discipline più blasonate”. Dal 1990 si aprono le pagine dei record. I primi italiani a salire sul tetto mondiale dei giochi del volo sono i piemontesi Piero Amerio e Carlo Pastre, rispettivamente nel tiro di precisione e in quello progressivo, e la “Libellula” veneta Ilenia Pasin nel progressivo femminile. La nostra prima firma nell’albo mondiale del tiro di precisione della petanque la mette l’aostano Simon Salto e, in quello italiano della raffa, dove corrono soltanto i juniores, svetta il romano Lorenzo Fedele.

“Le prove di tiro hanno rappresentato un jolly che ha rinfrescato il mondo delle bocce aprendo le porte a tanti ragazzi e ragazze. Ma bisogna fare di più. Da quando ho preso in mano la Federazione ho promosso tutte le energie possibili per qualificare l’immagine del nostro sport, farlo apprezzare per la sua bellezza e modernità e invogliare i giovani a praticarlo. Ma bisogna sempre fare di più, tutti assieme, Federazione, territorio, scuola. Quello degli under è un settore vitale. In questo mio primo mandato abbiamo creato le basi per darci un volto nuovo. Con la mia ricandidatura alla presidenza voglio completare questa difficile ma entusiasmante scalata per far raggiungere a questo amato gioco i più ambiziosi traguardi”.

Fonte www.repubblica.it

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