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Tonali e il Milan, e quella letterina da bambino. Ora il sogno da bambino che diventa realtà

ROMA – Le vie del calcio – si sa – sono infinite però il mercato sta per far divenire realtà il sogno di Sandro Tonali. Dopo essere stato a un passo dall’Inter di Antonio Conte, il giovane regista del Brescia (classe 2000) sta per indossare la maglia del Milan, il club per cui fa il tifo fin da bambino: la trattativa, condotta da Paolo Maldini approfittando dello stallo in casa nerazzurra, sulla base del prestito con diritto di riscatto è prossima a concludersi sulla base di oltre 30 milioni di euro, sicuramente un investimento notevole da parte della proprietà del club. Un’operazione che consentirà al centrocampista lombardo di esaudire il desiderio espresso da ragazzino.

La letterina a Santa Lucia

Nel 2011, quando aveva appunto 11 anni, Tonali, scrisse infatti una letterina a Santa Lucia, “incaricata” di portare i doni ai bambini bravi il 13 dicembre di ogni anno. In cima alla lista dei desideri, nella paginetta su foglio a righe, c’è infatti “Vorrei un completo del Milan, pantaloncini, maglietta e calzettoni”, ancor prima di una Playstation con videogame sul calcio e di “un biliardino bello”, classici regali per un bimbo del 21° secolo, o del caricabatterie. Nella missiva il giovanissimo Tonali rivolge anche una domanda alla santa in questione: “Mi sai dire se per te diventerò un calciatore?”, aggiungendo pure l’auspicio di diventare un santo e chiedendo di intercedere in tal senso.

La maglietta dell’Inter chiesta per lo zio

Bontà d’animo e di cuore che il ragazzino nato a Lodi mostrava visto che nel finale della sua letterina aveva anche chiesto in dono una maglietta dell’Inter per lo zio: “Sta aiutando molto me e la mia famiglia”. Ci ha messo quasi nove anni Santa Lucia, per accontentare il desiderio di quel 11enne, però il suo futuro sta davvero per tingersi di rossonero. Il ragazzino è diventato sì un calciatore professionista e ora vestirà la maglia del Milan, la sua squadra del cuore: si può chiedere di più alla vita?
 

Fonte www.repubblica.it

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