TORINO – La voglia di riscatto, di rialzarsi dopo un periodo ampiamente al di sotto delle aspettative, è l’aspetto che accomuna il nuovo corso del Torino e Ricardo Rodriguez, il primo acquisto dell’era Vagnati. Una scelta dettata dalle qualità umane dell’esterno arrivato dal Milan, senza dimenticare il curriculum dello svizzero: “Due Mondiali giocati, più di 90 presenze con il Milan e tanta esperienza in campo internazionale – conferma il ds granata nel giorno della presentazione ufficiale del terzino -. Nonostante debba compiere 28 anni il 25 di agosto”. Si sono scelti reciprocamente il Torino e Rodriguez, con Marco Giampaolo, tecnico dei granata che lo ha allenato lo scorso anno al Milan, a fungere da collettore: “Lui conosce le mie qualità – conferma il neo acquisto -, ho giocato con lui, sa che posso dare alla squadra quello di cui ha bisogno. Per come lo conosco io, gli piace giocare bene, tenere la palla. Capisce molto di calcio, ha fatto bene alla Sampdoria mentre nel Milan ha avuto poco tempo”. Stimolante anche il progetto tecnico, anche se è ancora in fase di costruzione la rosa che sarà al via della stagione: “La squadra è forte, se rimarranno tutti. Per quanto riguarda gli obiettivi, credo che si debba pensare partita dopo partita, senza pensare troppo avanti. Senza porsi obiettivi troppo in fretta. I risultati dello scorso anno confermano che il calcio è strano: il Torino aveva giocatori di qualità, forti, ma non basta. Sono arrivato qui anche per questo motivo, attratto dalla qualità dei miei compagni”.
La scelta granata
Quattro anni di contratto sono una scelta di vita, specialmente a 28 anni: Rodriguez ha sposato il Torino nonostante le offerte provenienti dall’estero. Perché l’Italia e la Serie A, realtà che ha vissuto negli ultimi tre anni, sono entrati nel cuore del laterale: “Ho giocato tre anni al Milan e sono abituato a giocare in Italia, mi piace giocare qui. Ho scelto il Toro perché mi hanno voluto fortemente, mi ha dato fiducia”. Fiducia che nasce, come anticipato, dall’esperienza positiva fatta con lui da Giampaolo: “L’interesse per lui è nato due settimane fa dopo la firma con il nuovo tecnico – conferma Vagnati -. Abbiamo fatto le riunioni del caso, abbiamo deciso di puntare su di lui visto che aveva una situazione borderline al Milan. Potevamo parlarne e abbiamo deciso subito di puntare su di lui”.
Fonte www.repubblica.it