NIZZA – Il primo vero scontro tra le due corazzate del Tour l’ha vinto la Jumbo e l’ha perso la Ineos. Pur senza creare distacchi tra i rispettivi capitani Roglic e Bernal, il lavoro dei gialli è stato numericamente e qualitativamente superiore. Alla fine vittoria ai punti per la Jumbo, 5-3. È il numero dei corridori, su 8, che gli olandesi hanno portato nel finale di corsa. Sul traguardo, assieme a Roglic c’era Dumoulin, a 1’16” Bennett, a 2’09” Kuss e Van Aert. La Ineos ha portato nel finale solo Bernal e Carapaz (stesso tempo) e a 1’04” Kwiatkowski. Astronomici i ritardi degli altri. Vuol dire non averli mai avuti nel finale per Bernal, che pure ha ringraziato la squadra per il lavoro svolto: “Molto bene Carapaz e Kwiato per l’aiuto che mi hanno dato nel finale, sono soddisfatto”. Il contributo di Kwiatkowski, involontario, allo sviluppo del Tour avrebbe potuto essere lo scarto che ha spedito sull’asfalto Dumoulin. L’olandese però, come morso da una tarantola, è rientrato in tre pedalate sul gruppo lanciatissimo verso la vetta del Quatre-Chemins. “Sono stato uno stupido” ha spiegato Dumoulin, “ho sterzato nel momento sbagliato e Kwiato mi è passato davanti e mi ha fatto perdere il contatto con il manubrio”. I rapporti di forza tra le due squadre restano il punto nodale del Tour. Il primo test vero di tenuta delle due e soprattutto dei loro capitani non è comunque lontano: martedì si sale verso Orcières-Merlette, primo arrivo in quota, duro e dirimente, soprattutto per chi, come Roglic, è reduce da una caduta (lo sloveno ha dovuto anche lasciare il Delfinato) e non si è ancora testato su una salita lunga.
Continua la saga Evenepoel
Remco Evenepoel è finito nel tritacarne dei social per un video in cui il direttore sportivo Bramati gli sfila un oggetto dalla tasca non appena giunto sul luogo della terribile caduta sotto il ponticello nella discesa del Muro di Sormano, durante il Lombardia. L’Uci sta indagando sulla vicenda, ma Evenepoel, in un tweet, ha riassunto la sua situazione: “Sarò onesto. Stamattina ho pianto nel mio letto d’ospedale tra le braccia di mio padre. Mi sentivo di merda. Stavo lottando per la mia vita in quel momento e il mio team ha appena fatto il meglio per me”. La Deceuninck, la squadra di Evenepoel e della maglia gialla Alaphilippe, sostiene la tesi della “bottiglietta di una bevanda energetica” sfilata dalla tasca posteriore per permettere di adagiare il ragazzo sulla barella più facilmente. Difende questa tesi anche Serge Pauwels, corridore belga della CCC: “Quella che sta avvenendo intorno a Remco è una tempesta in un bicchiere d’acqua”. Non ne è così sicura l’Uci, che intanto ha confermato che il Mondiale 2020 si correrà il 27 settembre. Dove? Imola pare molto avanti, con il circuito Enzo e Dino Ferrari come traguardo ideale al termine di un percorso molto duro nell’entroterra. Ma è forte anche la candidatura francese: la Federazione parigina avrebbe individuato come soluzione La Planche des Belles Filles, la salita che incoronerà il vincitore del Tour durante la decisiva crono del penultimo giorno. La decisione definitiva verrà ufficializzata il 2 settembre.
Fonte www.repubblica.it