“Un ciclista che è ancora in attività e il cui nome non è ancora stato reso pubblico è coinvolto nell’Operazione Aderlass”. Così il procuratore di Monaco di Baviera Kai Graeber, titolare dell’inchiesta penale scaturita nel 2019 dall’Operazione Aderlass. “Questo corridore potrebbe anche essere selezionato per il Tour de France” prosegue il magistrato in una scottante intervista per la rivista Tour. Il processo nei confronti del medico di Erfurt Mark Schmidt inizierà il 16 settembre. Il dottore tedesco, accusato di doping sistematico del sangue, attualmente si trova in custodia da più di un anno e, recentemente, il tribunale regionale di Monaco ha respinto l’appello per allentare i provvedimenti a suo carico. L’operazione Aderlass è un caso di doping ematico che ha coinvolto finora 23 atleti di diversi sport. Finora sono stati annunciati solo 19 nomi. Tra loro, oltre a fondisti, ci sono sicuramente alcuni ciclisti come gli austriaci Georg Preidler e Stefan Denifl, il croato Durasek, lo sloveno Koren, l’ex professionista italiano Alessandro Petacchi.
Recentemente l’Uci aveva annunciato di essere al lavoro sulle sacche sequestrate a Schmidt e di considerare la possibilità di rianalizzare alcuni campioni relativi al Tour de France 2017. Su questo punto Graeber è più cauto: “Non verranno rivelati i nomi di tutti gli atleti coinvolti perchè dalle prove portate in tribunale non è stato possibile dimostrare che avessero fatto uso di doping ematico quando non era un crimine o perchè sono già scaduti i termine di prescrizione”. Le sacche di sangue prelevato venivano trattate e reinfuse. Fece scalpore, durante i Mondiali di sci nordico di Seefeld 2019, l’immagine del fondista austriaco Max Hauke che da solo si sottoponeva a una reinfusione di sangue in vista di una delle gare. Il blitz della polizia austriaca portò allo svelamento della rete che conduceva fino alle cantine del dottor Schmidt.
Fonte www.repubblica.it