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Un messaggio di pace e speranza: nasce il Trofeo Matteotti

Un messaggio di pace, speranza e libertà. Con questo intento, il 1° agosto 1945, dalle macerie della Seconda Guerra Mondiale nacque il celebre Trofeo Matteotti. La voglia di tornare alla vita e all’attività ciclistica ispirò un gruppo di appassionati guidati da Fulvio Perna e dalla sua U.C. Fernando Perna, che intitolarono l’appuntamento sulle strade intorno a Pescara a Giacomo Matteotti, lo statista barbaramente assassinato da una squadra fascista nel 1924. In tre occasioni, nella sua storia, la gara ha assegnato il titolo nazionale italiano: nel 1965, 1975 e 1995, quando ad indossare la maglia tricolore furono rispettivamente Dancelli, Moser e Bugno. Lo stesso Moser, con tre successi, detiene il record di vittorie lungo le 72 edizioni finora disputate. Negli anni il trofeo è stato conquistato da campioni del calibro di Bartali, Magni, Gimondi, Argentin e Bettini, mentre nell’ultima edizione – datata 2019 – ha sollevato le braccia al cielo Trentin.

Tre Carabinieri vittime di un’imboscata in Liguria

Quella del 1° agosto è una data ricordata ogni anno con estrema commozione dall’Arma dei Carabinieri. Nel 1945, infatti, tre uomini della Stazione di Genova Pegli – impegnati in un servizio di perlustrazione – caddero vittime di un’imboscata. Sotto la minaccia di armi da fuoco, i Carabinieri furono obbligati a seguire una banda di malfattori fin sul greto del fiume Cerusa, in una zona poco visibile dalla strada non lontana dalla foce nel Mar Ligure. Lì venne scavata una fossa profonda un metro circa e larga altrettanto, in cui furono gettati i tre cadaveri in seguito ad una vera e propria esecuzione. Il mattino seguente il piantone della Stazione di Genova Pegli, non vedendo rientrare i Carabinieri dal proprio turno, lanciò l’allarme. I corpi, grazie alla segnalazione di un contadino di Croce di Sotto di Voltri, furono rinvenuti soltanto alcuni giorni più tardi.

Fonte tuttosport.com

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