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Verso Napoli-Milan: Gattuso-Ibrahimovic, gemelli diversi

MILANO – Se fossero stati ancora compagni di squadra, Gennaro Gattuso avrebbe restituito a Zlatan Ibrahimovic il regalo che l’attaccante svedese ha donato a molti giocatori rossoneri a Milanello giovedì sera, l’introvabile PlayStation 5, la nuova console che un grande amante di videogiochi come lo svedese non si è fatto sfuggire, consegnandola anche ai suoi più giovani eredi, facendo impazzire d’invidia milioni di appassionati che non erano riusciti a prenotarla online. A Gattuso, un regalo del genere non avrebbe potuto farlo. A Ringhio, semmai, Ibra avrebbe dovuto donare qualche pesce di quelli che ogni tanto tira su con la sua canna nelle acque svedesi, come quando nell’aprile scorso, durante il lockdown italiano, l’attaccante si recò in patria per allenarsi con l’Hammarby e dare sfogo ai suoi hobby come la caccia, il paddle e appunto la pesca. Un paio di lucci magari, anziché la PlayStation, da vendere o cucinare nella pescheria di Gallarate di cui Gattuso è proprietario da anni. Di sicuro, se fossero ancora insieme, Ibra e Gattuso sarebbero ancora uno di fianco all’altro. Litigherebbero, come dieci anni fa nello spogliatoio rossonero, ma, come ha più volte ricordato lo svedese, “andrebbero in guerra insieme”.

Perché Ibra è sempre stato così con chi, nello spogliatoio, gli ha saputo tenere testa. Ibra ha avuto e ha tuttora grande stima non solo per i giocatori che con i piedi sanno parlare la sua lingua – pochi, a dire il vero -, ma soprattutto per quelli con il carattere come il suo. Quelli che prima di mollare un pallone, una partita, lasciano l’anima e il corpo sul campo. E Gattuso, con tutti i difetti tecnici che aveva, era il compagno ideale di un mostro di mentalità come Ibra. E Ringhio stesso, sapendo questo, Zlatan lo avrebbe accolto più che volentieri nel Milan che allenava nella stagione ’18-19: già in quell’inverno Maldini, allora braccio destro di Leonardo, aveva provato a sondare il terreno per riportarlo a Milanello. Con lui la corsa al quarto posto, sfiorato a fine stagione (il Milan finì quinto a meno uno dall’Inter), probabilmente sarebbe andata diversamente: “Se Ibra può tornare al Milan? Zlatan è un amico – disse Gattuso –, io però devo pensare soltanto ai miei giocatori e a quelli che ho a disposizione. Comunque Ibra a 37 anni sa fare ancora gol e gli auguro il meglio”.

Fonte tuttosport.com

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