“La diffusione dello smart working, fondamentale per rendere resiliente il Sistema paese, rende anche più vulnerabili i sistemi informatici, in quanto si compie un accesso da una serie di computer e dispositivi più deboli e inseriti in un contesto meno difendibile come quello familiare con molti device non protetti”: lo spiega Fabio Martinelli, dirigente di ricerca dell’Istituto di informatica e telematica del Cnr e co-referente per l’area progettuale in cyber security, in merito all’attacco cybercrime alla Regione Lazio causato da un ransomware.
“Il dato di fatto è che i sistemi informativi della pubblica amministrazione in generale sono vulnerabili ad attacchi informatici di vario tipo come ha evidenziato una recente ricerca – aggiunge – In Italia, le attività in cybersecurity sono in rapida crescita con un notevole impegno del sistema governativo, industriale della formazione e della ricerca. E’ del tutto evidente per il ruolo che la trasformazione digitale sta avendo ed avrà che la cyber security debba ricevere maggiori investimenti, come la Presidente delle Commissione europea ha recentemente evidenziato, descrivendo la cyber security come l’altra faccia della medaglia della transizione digitale”.
Fonte Ansa.it