(ANSA) – MILANO, 5 LUG – I Big Data aiuteranno a ridisegnare il paesaggio italiano per difenderlo dal cemento e dal cambiamento climatico: raccolti grazie a nuove tecnologie come droni, satelliti e tecniche di analisi del Dna ambientale, consentono di monitorare il territorio in modo capillare, coinvolgendo in prima persona anche i cittadini attraverso la ‘citizen science’. È quanto emerge dal congresso mondiale sulla sfide dell’antropocene (la nuova era geologica segnata dall’azione dell’uomo) promosso dall’Associazione internazionale per l’ecologia del paesaggio e organizzato dalla Società italiana di ecologia del paesaggio (Siep-Iale) all’Università di Milano-Bicocca. “L’Italia ha una ricchezza straordinaria di paesaggi, modellati da millenni di relazione tra uomo e ambiente: pensiamo per esempio al Chianti, al Salento o alle colline degli Appennini”, afferma Emilio Padoa Schioppa, professore di ecologia all’Università di Milano-Bicocca e vice presidente della Siep-Iale.