Ci sono body bots, guardiani di dati e sensori di quartiere tra le tendenze hi-tech del prossimo decennio. Le ha individuate Ericsson, che ha rilasciato il report ’10 Hot Consumer Trends 2030′, indagine svolta su 50 milioni di consumatori di età compresa tra 15 e 69 anni.
L’analisi racchiude le dieci tendenze tecnologiche prorompenti nel prossimo decennio. Il primo trend si riferisce ai cosiddetti ‘body bots’, capi di abbigliamento pensati per migliorare la postura. Poi i ‘guardiani dei dati’, dispositivi che permetteranno di rilevare oggetti intorno a noi che tentano di rubare informazioni e tracciare i movimenti delle persone. In terzo luogo, una declinazione, in piccolo, di smart city: i sistemi di sorveglianza e anti-intrusione collaborativi. Questi dovrebbero costituire una rete ottimizzata di controllo delle abitazioni e, in generale, della sicurezza del quartiere. L’82% del panel di intervistati aspetta l’arrivo di dispositivi capaci di avvertire in caso di eventi meteorologici estremi, così come di altoparlanti di nuova generazione in grado di creare una barriera sonora intorno alle mura dell’abitazione, tramite un isolamento acustico personalizzato. Al sesto punto, la speranza che software intelligenti sappiano predire gli andamenti finanziari degli utenti, suggerendo i migliori investimenti, così da ridurre il rischio di affari andati male.
Con il crescere del numero di connessioni, le singole reti dovranno ottimizzare il loro segnale. Per questo, gli smartphone moderni non solo godranno del 5G ma potranno anche suggerire quali punti della città sono migliori di altri per godere di maggiori velocità , evitando così zone ad alta intensità di traffico. La personalizzazione dei contenuti multimediali sarà concreta: il 62% pensa che sistemi automatici potranno creare esperienze multimediali basate sulle abitudini e preferenze degli utenti. Gli ultimi tasselli riguardano i bot: 7 persone su 10 sono certe che bot autonomi impareranno a infiltrarsi nei telefonini senza destare sospetti e la stessa percentuale vedrebbe di buon occhio algoritmi auto-apprendenti che scelgono ed eliminano gli amici sui social network al proprio posto, col fine di creare una rete di contatti più salutare per la mente e il fisico.
Fonte Ansa.it