Le mascherine filtranti (Ffp2 e Ffp3) e quelle chirurgiche sono le più efficaci nel trattenere le goccioline di saliva emesse col respiro, seguite dalle mascherine in polipropilene e quelle in tessuto: le bandane invece sono tra le protezioni peggiori così come gli scaldacollo, che rischiano perfino di favorire il contagio. E’ quanto emerge dalla classifica stilata negli Stati Uniti dai fisici della Duke University, che nei loro laboratori hanno messo alla prova 14 tipi di protezione per naso e bocca usando un semplice laser e uno smartphone. I risultati sono pubblicati sulla rivista Science Advances.
“Non è vero che indossare qualsiasi genere di protezione è meglio che niente: alcune possono dare problemi invece che aiutare”, spiega il ricercatore Martin Fischer. “Abbiamo osservato che il numero di goccioline aumenta quando la persona che parla si copre con uno scaldacollo in tessuto sintetico. Pensiamo che questo materiale frammenti le gocce più grandi in altre più piccole che possono essere trasportate più facilmente dall’aria mettendo in pericolo le persone vicine. Indossare questo genere di protezione potrebbe quindi essere controproducente”.
I ricercatori lo hanno verificato grazie a un esperimento facilmente replicabile: hanno chiesto a un volontario di indossare una delle 14 protezioni in esame e poi di pronunciare la frase ‘stay healthy, people’ (‘mantenetevi in salute, gente’) all’interno di una scatola di cartone nera aperta da un lato. Le goccioline di saliva emesse sono state quindi illuminate con un sottile fascio di luce laser, mentre la scena veniva ripresa da uno smartphone.
I risultati mostrano che le maschere filtranti usate dai medici in prima linea (le Ffp3 e Ffp2) bloccano gran parte delle goccioline respiratorie. Al secondo posto si piazzano le mascherine chirurgiche, seguite da quelle in polipropilene. Anche altre tipologie di maschere (come quelle in cotone e perfino quelle lavorate a maglia) mostrano una certa capacità di trattenere le goccioline, mentre bandane e scaldacollo si piazzano in fondo alla classifica.
Fonte Ansa.it