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Così il 5G migliora le previsioni meteo

In confronto alla tecnologie odierne, il 5G promette velocità fino a 100 volte superiori, una reattività 5 volte maggiore e più capacità di banda per collegamenti multipli. Ciò vuol dire non solo che il nuovo standard può supportare sistemi ampi e pieni zeppi di sensori, ma anche elaborare i dati che questi sensori condividono, in tempo reale, con pochi limiti. Un vantaggio che presto sarà avvertito da un settore che, di fatto, si basa quasi esclusivamente su sensori sparsi per il pianeta e tra i satelliti oltre l’atmosfera. Parliamo della meteorologia. I potenti chip di cui le agenzie meteo si dotato sono posizionati sul terreno, in alto alle estremità di antenne, ma anche su edifici e persino droni, per ottenere un mix di informazioni da incrociare poi con gli elementi che arrivano dai satelliti.

Grazie al 5G, i sistemi che raccolgono e analizzano tali informazioni avranno molti più dati, con un dettaglio certamente accurato, beneficiando del cambiamento di alcune condizioni in real time, come ad esempio le mutazioni del vento, temperatura e umidità, che si verificano spesso prima di eventi climatici estremi. Un simile flusso di programmazione aiuterà a colmare quelle lacune che oggi le previsioni meteorologiche ancora presentano, migliorando la qualità e la completezza dei dati ambientali. Prevedere cosa accade nei chilometri della troposfera può essere difficile ma anche molto importante per avere metriche precise e declinazioni periodiche costanti.

Ad oggi, le soluzioni radar possono essere costose da implementare e spesso non sono in grado di determinare in che modo la geografia e altri fattori come la temperatura dell’aria influenzano una tempesta. I palloncini meteorologici aiutano la raccolta di dati, ma non possono essere controllati da remoto e, spesso, il loro utilizzo una tantum non giustifica l’investimento economico elevato. Le tecnologie abilitate in modalità wireless sono dunque il futuro delle previsioni meteo.

La statunitense National Oceanic and Atmospheric Administration utilizza già reti 4G per raccogliere in crowdsourcing i bollettini meteorologici e i dati che di norma i radar non riescono a rilevare, perché troppo variabili anche in un periodo di tempo troppo ristretto.

L’accoppiata vincente è composta dal 5G e da strumenti di analisi automatici ma comunque gestibili dall’uomo. Tra questi, i droni possono seguire piani di volo predeterminati ed essere equipaggiati con sensori personalizzabili per catturare le informazioni di cui si ha più bisogno in un certo momento. Oltre alle previsioni, i sensori che comunicano via 5G supporteranno anche diversi settori a gestire gli eventi legati al clima. Gli agricoltori ne sfrutteranno per raccogliere e rispondere a informazioni precise su temperatura e precipitazioni e preservare al meglio le loro colture. Le compagnie energetiche invece potranno posizionare i sensori attorno alle loro reti, per identificare e isolare i problemi causati dalle calamità e ripristinare rapidamente i sistemi o reindirizzare la fornitura verso altre strutture.

Contrariamente ai miti che affermano come i servizi 5G possano causare interferenze con gli attuatori meteorologici, in realtà le tecnologie wireless miglioreranno effettivamente la nostra capacità di prevedere e rispondere ai cambiamenti climatici. Il 5G collegherà più persone, più dispositivi e più dati, fornendo agli scienziati le informazioni e gli strumenti di cui necessitano, per capire cosa accade davvero sulle nostre teste.
   

Fonte Ansa.it

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