Nel mondo minuto dopo minuto circolano miliardi di dati. Che da soli valgono poco. Ma se incrociati, processati ed analizzati, rappresentano la chiave per capire la realtà. E forse anche per manipolarla.
In Italia 33 milioni di pendolari quotidianamente si muovono, 22 di questi lo fanno per lavoro. Ciascuno di essi ha un device, uno smartphone o un tablet o un pc. Ciascuno di essi è soggetto ad una serie di rischi che quotidianamente rischiano di compromettere una fetta importante della propria vita. Ma il punto è un altro: i dati viaggiano e sono miliardi su miliardi. Sono essi al sicuro? A questa domanda cruciale si è tentato di rispondere ad ottobre 2023, nel corso del mese sulla sicurezza informatica. Un’occasione utile per le aziende e per gli utenti per dotarsi di competenze maggiori sulla cybersicurezza. Da qui sono emersi spunti interessanti.
Nel 2025, secondo quanto riporta Big Data 4innovation, “il volume dei dati consumati al mondo dovrebbe essere pari ad un bilione di gigabyte, un numero che cresce e crescerà quanto più aumenteranno i dispositivi e con essi cambieranno schemi, abitudini e routine”. Va da sé che sia necessario capire come prevenire perdite o possibili violazioni di dati. Che oggi rappresentano fonti di informazioni ma anche e soprattutto di guadagno. Ci sono vari stratagemmi. Il primo: consentire ai dati di spostarsi così come si spostano le persone, evitando l’esposizione al rischio, ma anche assicurando flessibilità e sicurezza. Una buona soluzione potrebbe essere quella di archiviare i dati dentro dispositivi di storage dotati di crittografia hardware, capace di rispondere a certi bisogni e sicuramente un modo sicuro di proteggere i dati mobili. Il sistema di storage, infatti, blocca l’accesso ai dati da parte di un ladro o di un hacker. È un aspetto complesso, soprattutto in un contesto sempre più dinamico e soggetto a grossi cambiamenti, meno graduali rispetto al passato.
Molte realtà hanno fatto della cybersicurezza il loro fiore all’occhiello, come nel caso del mondo del gambling. “Il mondo del gioco ha da tempo elaborato strategie valide per prevenire le possibili frodi online e i furti di dati dei giocatori. È stato uno dei capisaldi dell’ultimo decennio per un’industria che è sì cresciuta, ma ha di pari passo mantenuto alti gli standard di qualità e sicurezza”, sottolineano gli esperti di Slotmachineaams. È un dato di fatto che ha reso l’industria dell’intrattenimento digitale una delle più sicure ad operare nei vari mercati mondiali.
La sicurezza è diventata il punto di forza dell’intera industria, sotto tutti gli aspetti. I dati personali vengono protetti e tutelati dalle procedure di autenticazione, sempre più stringenti per rispondere agli aggiornamenti normativi varati nell’ultimo lustro. Fino alla totale messa in salvo dei dati più sensibili, non ultimi quelli legati alle transazioni finanziarie: “Per la protezione dei dati dei giocatori e delle loro transazioni finanziarie, tutte le piattaforme di gambling legale utilizzano oggi grosse tecnologie di crittografia avanzata. La principale è il protocollo noto come SSL, la Secure Socket Layer, tra i mezzi più sicuri per prevenire che le informazioni scambiate tra l’utente e i server siano intercettate da terzi”, concludono da Slotmachineaams.
Un modo semplice e sicuro. A volte basta poco.