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Da Triller a Reels, 4 app pronte a sostituire TikTok

Se i tentativi di controllare o comunque limitare TikTok soprattutto ad opera del governo Usa andranno in porto, ci sono già delle app alternative pronte a prendere il posto del popolare social cinese che ha già raggiunto i 2 miliardi di download e che fa gola a Microsoft.

Secondo la rivista del Mit, Technology Review, sono quattro i possibili candidati, da Triller, che è al momento il concorrente più agguerrito, a Reels di recente lanciata da Instagram, agli ‘outsider’ Byte e Clash nati entrambi dall’esperienza di Vine, la piattaforma video di Twitter chiusa nel 2016. Pur essendo stata lanciata nel 2015, Triller ha raggiunto una certa notorietà solo nell’ultimo periodo, proprio grazie alle vicende di di TikTok. Il ‘travaso’ di utenti, e anche di qualche influencer, ha portato l’applicazione a raggiungere i 250 milioni di download, ben lontani dai 2 miliardi della rivale ma sufficienti a farla essere l’app più scaricata a luglio in almeno 50 paesi, Italia compresa. “Potrebbe diventare potenzialmente il rifugio principale per gli influencer di TikTok che cercano un’altra app con caratteristiche simili che voglia investire su di loro – spiega alla rivista Alessandro Bogliari, esperto di social media -. Ora che qualche star di TikTok ha già lasciato per Triller altri potrebbero seguirli, portando con sè milioni di fan”. E’ ancora agli inizi invece Reels, applicazione appena lanciata all’interno di Instagram da Facebook, che permette di fare e condividere in uno spazio comune, accessibile da ‘esplora’ video di 15 secondi con una serie di effetti. La chiave del possibile successo, spiega l’esperto, potrebbe essere nel fatto che Instagram è più intergenerazionale rispetto a TikTok, che è ancora abbastanza una ‘riserva’ per i più giovani.

E’ ancora in versione beta, anche se è già giudicata molto promettente, la app Clash, ideata da Brendon McNerney, uno dei principali utilizzatori di Vine, che più di TikTok è orientata a far guadagnare i creatori di contenuti con propri video. Ha pochi mesi anche Byte, l’ultima ‘candidata’ secondo la rivista, ma è riuscita già a catalizzare l’attenzione di un pubblico ‘di nicchia’, interessato all’arte e alla musica.
   

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