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Google, maggiore privacy per la pubblicità online

(ANSA) – MILANO, 25 GEN – Maggiori opportunità di raggiungere
il pubblico di interesse ma anche di preservare le loro
informazioni con il più ampio spettro di trasparenza. Questo è,
in sintesi, ciò che rappresenta Privacy Sandbox, un’iniziativa
lanciata nel 2019 e basata sul browser Chrome, col fine di
superare i cookie di terze parti e sostituirli con adeguate
alternative che tengano al centro la privacy. Fautrice è Google,
che ha presentato una serie di novità per la piattaforma, tra
cui i miglioramenti degli strumenti per la creazione e la
gestione di un segmento di pubblico, la misurazione delle
conversioni, la prevenzione di frodi e ulteriori protezioni. Le
soluzioni proposte, sviluppate insieme ad altri operatori, hanno
l’obiettivo di aiutare gli inserzionisti e gli editori nelle
loro attività online. Fa parte della Sandbox, Federated Learning
of Cohorts (FLoC), che consente di raggruppare un segmento più
ampio di persone con interessi simili, rendendo però anonimi i
singoli individui all’interno del contenitore. FLEDGE nasce
invece dall’incontro con vari esperti, tale da costituire un
server condiviso per conservare informazioni sulle offerte e sui
budget di una campagna. Tramite l’uso di tecniche
specialistiche, come l’aggregazione delle informazioni,
l’aggiunta di rumore e un limite per la quantità di dati inviati
da un dispositivo, le API proposte in Privacy Sandbox permettono
di ottenere report accurati e rispettosi della riservatezza,
modellando offerte in linea con le analisi dei gruppi di utenti.
    Attraverso Trust Token API, Chrome aiuta le aziende a
distinguere i visitatori reali di un sito dal traffico
fraudolento, tutelando i visitatori reali. A marzo 2021 si
prevede una nuova funzionalità per Trust Token mirata a
migliorare l’individuazione di frodi sui dispositivi mobili.
    Sulla stessa falsariga su pone la soluzione anti-fingerprinting
chiamata Gnatcatcher. Questa serve a mascherare un indirizzo IP
e a proteggere una persona dalla tecnica che, di norma, consiste
nell’utilizzo del numero univoco di un dispositivo per tentare
di identificare un navigatore, senza che abbia la possibilità di
disattivare il tracciamento. Privacy Sandbox include anche
proposte per aiutare gli esperti di marketing a creare e gestire
una propria audience senza dover usare cookie di terze parti. Un
esempio riguarda la possibilità di raggiungere chi ha visitato
un sito attraverso il remarketing. “Durante il 2021 annunceremo
ulteriori progressi per Privacy Sandbox. Insieme daremo forma ad
un nuovo web” ha spiegato Chetna Bindra, Group Product Manager,
User Trust and Privacy di Google. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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