Lo smartphone può leggere, ascoltare e parlare al posto nostro: grazie all’intelligenza artificiale, per esempio, può trascrivere in tempo reale le parole del nostro interlocutore, leggere ad alta voce lo schermo, sottotitolare un video riprodotto sul telefono o amplificare i suoni filtrando i rumori. Tutto questo grazie alle nuove funzioni sviluppate da Google per migliorare l’accessibilità dei dispositivi Android per le persone disabili, tecnologie pronte però a cambiare la vita di tutti.
“L’accessibilità è un diritto umano: il cuore della nostra missione non è solo rendere accessibili i prodotti, ma l’esperienza del web e del mondo, per rendere i disabili più autonomi e migliorare la loro interazione con le persone vicine”, ha sottolineato in un evento a Milano Brian Kemler, responsabile della piattaforma Accessibilità di Google. Presente anche la giovane Geneviève Pedrini, ipovedente dalla nascita, ormai nota al grande pubblico come campionessa paralimpica di slalom gigante e violoncellista appena laureata con una tesi in Musicologia dedicata all’accessibilità.
“Grazie alla tecnologia ora posso fare cose che un tempo pensavo impossibili – ha spiegato – posso muovermi in autonomia percorrendo anche strade sconosciute, posso navigare in Internet e postare contenuti sui social da sola, posso lavorare meglio grazie ai lettori dello schermo. Ci sono ancora molte criticità, ma l’approccio delle aziende che sviluppano questi prodotti sta cambiando”.