Da quando è nata, nel 2016 in Svezia, ha aiutato più di 300.000 persone a ottenere oltre 35 milioni di indennizzi assicurativi in seguito ad incidenti con lesioni. E ora Insurello (www.insurello.it), l’insurtech che punta a semplificare la burocrazia legata all’assicurazione grazie a un approccio digitale e a un team di esperti, annuncia il suo arrivo anche in Italia, con la missione di “garantire a tutti un equo risarcimento”, anche in caso di incidente domestico.
Che, secondo le più recenti rilevazioni Istat, si confermano in costante aumento. Basti pensare che sono più di 3 milioni gli incidenti che si verificano in casa in Italia ogni anno, con una cifra di persone coinvolte che sfiora i 3,5 milioni.
Tra le categorie più a rischio ci sono le donne: in Italia sono quasi 7,5 milioni le donne che si dichiarano casalinghe, di cui 600mila sono coinvolte in incidenti domestici. Sono in aumento, però, anche gli incidenti maschili: l’8,4% degli uomini non occupati e il 5,4% dei lavoratori sono vittime di cadute o lesioni.
Ma quali sono i luoghi domestici più pericolosi? Stando alle rilevazioni, al primo posto c’è la cucina dove avviene il 63% degli incidenti. A seguire la camera da letto (10%), il soggiorno (9%) e le scale, dove avvengono l’8% degli incidenti domestici.
Le lesioni più frequenti, invece, riguardano una frattura nel 36% dei casi, seguite dall’ustione, 18,5%, spesso causata da disattenzione nell’utilizzo di pentole, forno e ferro da stiro. Le ferite da taglio rappresentano il 15% del totale, mentre urti e schiacciamenti il 13%. Nell’81% dei casi le parti del corpo più frequentemente lesionate sono gli arti, sia superiori che inferiori. Seguono poi gli incidenti che coinvolgono la testa, pari al 12% dei casi.
Anche in questi casi, ad aiutare casalinghe e non solo a ottenere un equo risarcimento dalla propria assicurazione arriva Insurello, che proprio ad un infortunio sportivo deve la sua nascita. Insurello infatti, come molte startup, ha origine, dall’esperienza e dal bisogno del suo giovane fondatore, Marcus Janback. Atleta professionista sin dall’età di 16 anni, Marcus subisce diversi infortuni che ne rallentano la carriera sportiva: si fa quindi aiutare dalla madre, professionista con oltre 20 anni di esperienza in un gruppo assicurativo, a “districarsi” nella burocrazia necessaria per dialogare con le assicurazioni e ottenere i risarcimenti per lesioni. Quando chiude la sua carriera sportiva, Marcus ha le idee chiare: sfruttare le potenzialità del digitale e della tecnologia per portare a chiunque subisca un incidente – sia esso sportivo, domestico, sul lavoro o stradale – lo stesso livello di assistenza ricevuto dalla madre. Così crea Insurello.
La startup parte da Stoccolma e cresce velocemente, espandendosi prima in tutta la Svezia, poi in Danimarca e in Francia. Oggi Insurello arriva in Italia forte di un finanziamento di più di 20 milioni di euro, per conquistare un mercato che vale più di 1.4 miliardi di euro nel nostro Paese, tra sinistri chiusi senza seguito (denunciati ma non risarciti) e – comparto quest’ultimo ancor più interessante – sinistri non denunciati.
“Gli incidenti domestici rappresentano uno dei target più importanti ma anche delicati per Insurello. Molto spesso chi è vittima di un incidente all’interno delle mura di casa non pensa neanche di avere diritto a un risarcimento – spiega Andrea Calicchio, Country Operations Manager per l’Italia di Insurello, che aggiunge -. Oppure, pur sapendo di averne diritto, preferiscono rinunciarvi pur di non imbattersi nelle peripezie burocratiche. Ed è in tutti questi casi che l’esperienza di Insurello è utile, perché aiutiamo e accompagniamo l’utente in tutto il processo, semplificandolo il più possibile con un unico obiettivo: il riconoscimento del giusto indennizzo”.
Ma come funziona Insurello? Il processo inizia online: in meno di cinque minuti, l’utente può creare la propria pratica su Insurello.it, fornendo alla piattaforma le informazioni preliminari necessarie per andare poi ad affrontare il caso specifico. In base alle caratteristiche della richiesta, la pratica viene assegnata allo specialista più idoneo, che si metterà in contatto con l’utente per approfondire il caso, raccogliere tutta la documentazione necessaria e avviare il processo con l’assicurazione. Da questo momento in poi, è il team di esperti di Insurello a occuparsi di portare avanti la pratica e fare tutto il necessario per portare a termine il risarcimento. Il modello è win-win: il processo, infatti, è totalmente gratuito per l’utente in caso di insuccesso, mentre nel caso in cui il risarcimento venga ottenuto, la piattaforma trattiene una percentuale del 25% sull’indennizzo.
“Sono orgoglioso di portare finalmente Insurello anche in Italia. Si tratta di una tappa importante nel nostro piano di espansione, non solo per il volume del mercato ma soprattutto perché vediamo un’opportunità concreta di poter portare un reale valore aggiunto all’utente, innovando la filiera assicurativa – commenta Marcus Janback, ceo e founder di Insurello – Anche in Italia, puntiamo a risolvere gli stessi problemi che caratterizzano il settore negli altri paesi in cui operiamo: snellire i lunghi processi burocratici e semplificare il mondo dell’assicurazione.”