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Internet: balzo cybercrime a settembre, PA più colpita

(ANSA) – BARI, 05 NOV – L’osservatorio Cybersecurity di
Exprivia ha pubblicato il terzo rapporto sulle minacce
informatiche nel 2020 in Italia, rilevando nel trimestre
luglio-agosto-settembre, un calo degli attacchi dell’11%
rispetto al periodo precedente: dei 148 eventi registrati, tra
attacchi, incidenti e violazioni della privacy, la metà si è
verificata a settembre. Un balzo dopo il calo dei mesi estivi,
che sembra marciare parallelo a quello della pandemia. Proprio
al Covid19 – evidenzia il rapporto – continua a essere legata la
maggior parte dei fenomeni segnalati.
    La Pubblica Amministrazione è il settore più colpito, con i
Comuni tra gli obiettivi più vulnerabili. Triplicate le
violazioni della privacy rispetto al trimestre precedente, con
sanzioni per 18 milioni di euro da parte del Garante per la
protezione dei dati personali. Il furto dei dati continua a
essere il principale danno provocato dai criminali informatici e
il phishing-social engineering tra le tecniche maggiormente
utilizzate: colpisce in maniera particolare utenti distratti o
con poca conoscenza delle modalità di adescamento tramite email
o social network.
    Nel nostro Paese, prosegue lo studio, sono presenti circa
sette milioni di dispositivi esposti in Rete, tra telecamere o
smart Tv, stampanti, firewall, router o tecnologie di ambito
sanitario e dispositivi industriali, con un numero di protocolli
totalmente privi di autenticazione che raggiunge quasi le
novemila unità.
    “L’ultimo trimestre – afferma Domenico Raguseo, direttore
Cybersecurity Exprivia – ha visto i crimini informatici seguire
l’andamento della pandemia di Coronavirus in Italia, con una
curva in crescita a settembre in corrispondenza della ripresa
delle attività industriali e dello smart working. Il nostro pool
di ricerca continua a insistere sull’importanza di diffondere
una cultura digitale a tutti i livelli, dai cittadini, alle
aziende, alla Pubblica Amministrazione. È sempre più importante
investire in formazione e in sistemi di protezione che
andrebbero implementati già in fase di produzione dei
dispositivi per renderli meno vulnerabili”. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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