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La Fibra Tiscali è a Reggio Emilia e ti racconta 4 cose che non sai su questa città

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Perché Città del Tricolore? Semplice, perché proprio qui, 222 anni fa, nacque l’attuale bandiera italiana! Il 7 gennaio 1797, infatti, a Reggio Emilia, la bandiera bianca rossa e verde – anche se con le bande colorate orizzontali – fu adottata come vessillo nazionale da uno stato sovrano, la Repubblica Cispadana. ‘Papà’ del tricolore cispadano (attualmente custodito nella sala del Tricolore) fu il patriota e giornalista Giuseppe Compagnoni, che per l’ideazione dello stendardo si ispirò al tricolore francese, sostituendo il blu con il verde, colore della Guardia Nazionale milanese.

Come ricordano su ViaggioVero.com, un’altra curiosità di Reggio Emilia riguarda Piazza Prampolini, la piazza centrale della città. Qui anticamente si svolgeva il mercato delle stoffe. In un angolo della piazza, su una delle porte del Duomo, sono scolpite due misure campione per le stoffe: il ‘braccio reggiano’ e la ‘pertica’. All’epoca, infatti, si vendeva la stoffa ‘a braccia’ o ‘a pertiche’ e su questa colonna i clienti potevano verificare la lunghezza della stoffa appena acquistata per essere sicuri di non essere stati raggirati da un venditore disonesto.

Tutti sanno, ovviamente, che Reggio è una delle città del Parmigiano Reggiano, autentico fiore all’occhiello della produzione casearia della provincia. Pochi sanno, però, che storicamente il Parmigiano veniva prodotto con latte di vacche rosse reggiane, una razza molto pregiata che però produce poco latte, circa la metà rispetto alla ‘cugina’ vacca frisona. Per questo motivo, gradualmente, il latte di quest’ultima è stato introdotto nella produzione del Parmigiano DOP, e oggi ne rappresenta la principale fonte produttiva. Esistono, tuttavia, ancora alcuni allevamenti di vacche rosse reggiane, che producono quindi una versione del Parmigiano Reggiano di qualità superiore!

Un’ultima cosa che probabilmente non sapete su Reggio Emilia riguarda il Parco cittadino, il Parco del popolo. Si tratta, infatti, di un luogo molto importante a livello naturalistico: qui sono presenti molte specie di piante, in particolare l’abete rosso, il pino nero, il platano ma soprattutto un grandissimo cedro del Libano detto ‘Il Cedro dell’elefantino’, vecchio ben 130 anni!

 

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