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Lo “sciopero” di Wikipedia contro la direttiva UE sul copyright

Da stamattina il sito italiano dell’enciclopedia online è oscurato in segno di protesta contro la direttiva che sarà votata il prossimo 5 luglio al Parlamento Europeo. “Internet potrebbe non essere più lo stesso”

Molti navigatori della rete se ne saranno accorti: da questa mattina Wikipedia è oscurata “e al momento non sappiamo quando tornerà consultabile” precisa Maurizio Codogno, portavoce di Wikimedia Italia, l’associazione che dal 2005 promuove il progetto di Wikipedia.

La decisione di oscurare il portale è un’azione di protesta contro la direttiva sul copyright su cui si voterà giovedì prossimo, 5 luglio, in seduta plenaria in Parlamento europeo. La commissione giuridica del Parlamento europeo ha infatti approvato la proposta il 20 giugno 2018 con l’obiettivo di riequilibrare il quadro normativo comunitario sul diritto d’autore nell’ambito delle nuove tecnologie digitali e di Internet. Se si prova ad accedere a qualsiasi pagina (italiana) dell’enciclopedia online, verrà visualizzato il seguente messaggio: “Anziché aggiornare le leggi sul diritto d’autore in Europa per promuovere la partecipazione di tutti alla società dell’informazione, essa minaccia la libertà online e crea ostacoli all’accesso alla Rete imponendo nuove barriere, filtri e restrizioni. Se la proposta fosse approvata, potrebbe essere impossibile condividere un articolo di giornale sui social network o trovarlo su un motore di ricerca. Wikipedia stessa rischierebbe di chiudere”.

L’oggetto del contendere, gli articoli 11 e 13 della direttiva: “Internet potrebbe non essere più lo stesso”

La comunità di Wikipedia chiede ai deputati del Parlamento europeo di respingere il testo della direttiva, in particolare gli articoli 11 e 13. In base all’art. 11 della direttiva qualsiasi piattaforma online (Facebook, Twitter, Google) dovrebbe pagare per la pubblicazione di articoli e contenuti giornalistici e ciò “potrebbe impedire al nostro servizio di poter linkare e mettere il testo degli articoli usati per citare delle fonti nelle voci dell’enciclopedia – afferma Codogno – Questo finora ha fatto in modo che una voce abbia delle fonti e che queste possano essere verificate. Se dovessero sparire chi legge deve fidarsi di chi scrive, senza controllare link e testate da cui si prendono le informazioni”. L’applicazione dell’articolo 13, che regola la condivisione di contenuti, impedirebbe invece la pubblicazione di qualsiasi contenuto protetto da copyright e avrebbe conseguenze ancora peggiori: “è semplicemente una porta per la censura preventiva. Ci opporremo in ogni modo”.

La replica dell’Europarlamento: “La direttiva non colpisce Wikipedia”

Nel pomeriggio arriva la replica dell’Europarlamento che in un comunicato stampa precisa: “Wikipedia e le enciclopedie online sono automaticamente escluse dai requisiti imposti dalle nuove regole Ue sul copyright in via di discussione” perché a differenza di altri grandi piattaforme, Wikipedia carica contenuti in modo libero e senza scopo di lucro. Nel testo del comunicato del Consiglio Ue si legge infatti che “i siti web che immagazzinano e forniscono accesso a contenuti per fini non lucrativi, come enciclopedie online, archivi scientifici o educativi, o piattaforme di sviluppo di software open source, sono egualmente non inclusi” dai provvedimenti della nuova direttiva. “L’articolo 13 – spiega la portavoce al mercato unico digitale della Commissione Ue – si rivolge a quei servizi che riguardano grandi quantità di contenuti protetti da copyright che sono stati caricati da utenti che non ne possiedono i diritti”. Wikipedia e le altre enciclopedie online non rientrano in questa categoria, in quanto “sarà considerato – continua la portavoce – che non danno accesso a grandi quantità di contenuti protetti non autorizzati”.

Wikipedia oscurata fino a giovedì: “È una battaglia che conduciamo per tutti”

Le pagine, nel frattempo, saranno oscurate fino a giovedì, sarà la comunità di Wikipedia a decidere quando il sito tornerà consultabile. “Abbiamo sempre avuto una forte tendenza a difendere i diritti non solo nostri -conclude Codogno – Magari Wikipedia riesce a vivere anche con questa direttiva, ma i siti più piccoli no, ci sentiamo tutori anche degli altri”. “Noi siamo assolutamente favorevoli al copyright, ma se tutela chi crea nuovi contenuti. Questa direttiva fa l’opposto. Mina la libertà della rete a partire dalla creazione di nuovi contenuti. Noi in qualche modo potremmo pure sfangarla e continuare a offrire il nostro servizio, ma altri non ce la faranno. Per questo abbiamo deciso di sfruttare il nostro peso per sensibilizzare l’opinione pubblica e fare in modo che questa cosa senza senso sia bloccata. È una battaglia che conduciamo per tutti”.

 

 

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