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Lo Spam compie 40 anni, oggi rappresenta il 56 per cento del traffico di mail

Il primo messaggio di posta indesiderata è partito il 3 maggio 1978 all’indirizzo di poco meno di 400 persone. Oggi è una strada molto battuta dai cybercriminali che, spesso, utilizzano temi di attualità per attirare l’attenzione degli utenti

Lo Spam è diventato grande. E cos’è? Un compagno fedele e sempre presente nell’epoca della posta elettronica che ha compiuto ben 40 anni. Spam = spazzatura, oppure posta indesiderata. Nello specifico, viene considerato “spam”  l’invio simultaneo e massivo di una mail ad un numero elevato di persone per scopo commerciale.

Il primo messaggio di posta indesiderata è partito il 3 maggio 1978 all’indirizzo di poco meno di 400 persone. Oggi le mail spazzatura non risparmiano alcun internauta: rappresentano oltre la metà (56%) dei miliardi di messaggi di posta elettronica inviati nel mondo, e si estendono anche a chat e social. L’invenzione dello spam si deve a Gary Thuerk, responsabile marketing di una società informatica, la Digital Equipment Corporation (Dec) che, sfruttando la rete Arpanet (progenitrice della rete Internet) e le competenze di un ingegnere dell’azienda, decise di inviare uno stesso messaggio a tutti e 393 gli indirizzi mail esistenti sulla costa occidentale degli Stati Uniti. Lo scopo era pubblicizzare una dimostrazione di materiale informatico.

Il termine “spam” deriva invece da uno sketch dei Monty Python in onda ne 1970 sulla Bbc, in cui una cameriera insistente propone agli avventori di un locale una serie di piatti a base di Spam, carne in scatola prodotta dall’americana Hormel Foods e molto presente nel Regno Unito nell’immediato secondo dopoguerra. Da quel primo invio del 1978, lo spam ha fatto molta strada e oggi affligge ogni casella di posta elettronica, dove pure non mancano i filtri. Dai farmaci miracolosi, ai progetti finanziari più inverosimili, fino ai tentativi di truffa in cui le mail sembrano inviate dalla nostra banca. Infatti lo spam è una strada sempre molto battuta da cybercriminali. Per le loro campagne di spam, i criminali sfruttano i temi d’attualità: l’anno scorso hanno usato riferimenti agli uragani Harvey e Irma, al terremoto in Messico, a Fifa 2018 e al bitcoin.

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