(ANSA) – ROMA, 6 GIU – “Non dobbiamo puntare a utilizzare le nanotecnologie per sostituire i materiali comuni”: ne è convinto Marco Lazzarino, ricercatore dell’Istituto delle Officine dei materiali del Consiglio nazionale delle Ricerche (Cnr), che, parlando delle possibili applicazioni di questo settore ha portato ad esempio il grafene: “ha proprietà eccezionali in termini di resistenza meccanica, conducibilità elettrica e termica, però ha un costo estremamente alto. Se noi volessimo farne un chilogrammo dovremmo investire una cifra pari all’intero Pil della Cina”. Secondo Lazzarino “non possiamo utilizzare il grafene o le nanotecnologie per sostituire i materiali esistenti come cemento o acciaio, però possiamo utilizzarlo per sfruttarne le incredibili proprietà” con la riduzione delle proprie dimensioni ad alcune decine di nanometri. “In questo modo, tramite le nanotecnologie, sono stati realizzati già computer più veloci, sistemi diagnostici che sono in grado di effettuare contemporaneamente diagnosi o terapia.