Ci sono stati smartphone con i lati che si strizzano, quelli con lo schermo curvo, con il notch e con il buco. Adesso ci si prepara all’infornata dei dispositivi pieghevoli. Ecco chi ci sta lavorando e chi è già pronto al lancio.
Royole FlexPai: il primo
Il primo è stato di un marchio non molto conosciuto: FlexPai di Royole, lanciato alla fine di ottobre scorso, si presenta come una via di mezzo tra smartphone e tablet. Si piega in due, lungo l’asse centrale. E, una volta aperto, ha una diagonale di 7,8 pollici. Prezzo a partire da 1318 dollari. Sforare (e di molto) i mille dollari sarà una costante. C’è il costo della tecnologia, ma anche la convinzione che nessun produttore spera di invadere il mercato con il proprio pieghevole. Due buoni motivi per non lanciarsi, sin da subito, in una corsa al ribasso.
Samsung sarà anche “F”
Samsung ha già diverse certezze. Il dispositivo pieghevole (si chiamerà Galaxy F, come “foldable”?) è già stato svelato a novembre, anche se non si è trattato di un lancio ufficiale. Il gruppo sud-coreano ha anche assicurato che arriverà nel 2019, probabilmente entro il primo semestre. Il 20 febbraio Samsung ha fissato l’evento in cui presenterà il suo smartphone di punta, il Galaxy S10. Ci sarà anche il pieghevole? Probabile, anche se non si sa in quale veste. Samsung potrebbe lanciarlo o (più probabilmente) rivelare qualche dettaglio in più.
L’accelerazione di Huawei
Huawei ha accelerato all’improvviso. Che il gruppo cinese stesse lavorando a uno smartphone pieghevole non era una novità. Ma era tutt’altro che scontato un lancio durante il Mobile World Congress di Barcellona, alla fine di febbraio. Lo ha invece confermato Richard Yu, ceo della divisione consumer di Huawei, nel corso di un evento a Pechino. Sarà “il primo smartphone 5G pieghevole”.
Non se ne conoscono ancora i particolari, né sulle specifiche né sul prezzo. Ma è un segnale: due dei maggiori tre produttori per unità vendute (Samsung e Huawei) lanceranno a breve un dispositivo pieghevole. E quando i leader spingono, per gli altri è difficile smarcarsi. Anche perché Android, il sistema operativo più diffuso del pianeta, ha già aperto agli sviluppatori il supporto per dispositivi pieghevoli.
Il video-test di Xiaomi
Il 23 gennaio, anche Xiaomi ha confermato il suo smartphone pieghevole. Le informazioni, in questo caso, sono nulle. Non si conoscono caratteristiche e data di lancio. C’è solo un video, pubblicato su Weibo da Bin Lin, fondatore e presidente della società cinese. È stato una sorta di spot per capire le reazioni degli utenti: se si dimostreranno interessati, Xiaomi valuterebbe di trasformare il prototipo in un prodotto commerciale.
Motorola, ritorno al futuro
Motorola (storico marchio oggi controllato dalla cinese Lenovo) vorrebbe sposare passato e futuro. Lo smartphone pieghevole si chiude “a conchiglia”, come i cellulari della linea Razr dei primi anni 2000. La sola traccia ufficiale, per ora, è il disegno presente in un brevetto. Ma lo smartphone potrebbe anche essere molto diverso. Ed essere rivelato a febbraio.
LG: dalla tv allo smartphone
LG è sempre stata una delle società più interessate agli schermi flessibili, come dimostra il televisore che si arrotola presentato nel corso del CES di Las Vegas. Fino a qualche mese fa, si pensava che all’evento americano LG potesse presentarsi anche con uno smartphone pieghevole. Così non è stato. Molte le indiscrezioni che lo vorrebbero a Barcellona, ma nessuna certezza.
Il grande assente: Apple
Tra i grandi produttori, Apple al momento non sembra pronta. Anche Cupertino sta esplorando la tecnologia, come dimostrano alcuni brevetti del 2017. Ma non c’è traccia attendibile che possa far ipotizzare un lancio. Recenti indiscrezioni del Wall Street Journal hanno ipotizzato una linea 2019 degli iPhone molto simile all’attuale (un Lcd e due Oled) e qualche innovazione in più nel 2020 (tre smartphone, tutti Oled). È vero: vista l’anemia delle vendite, il mercato degli smartphone ha bisogno di una scossa. Che i pieghevoli potrebbero rappresentare. Apple deve però anche fare i conti in casa: è probabile che le maggiori vittime dei pieghevoli possano essere (più che gli smartphone attuali) i tablet. Il bilancio costi-benefici sarebbe favorevole? Nell’ultimo trimestre 2018, l’iPad costituiva ancora l’11% del fatturato di Apple.
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