Durante gli ultimi anni in Italia il dibattito su smart working, tele lavoro e lavoro a distanza è diventato sempre più centrale nelle vite di molti lavoratori. Questo è avvenuto sia per le aziende private, così come per le strutture dedicate alla pubblica amministrazione, già prima del 2020 e dell’emergenza sanitaria globale.
Perché puntare e investire oggi sullo smart working
Tra le ragioni che spingono sempre più aziende e personale a ricercare una nuova forma di lavoro a distanza, vi sono alcune questioni di natura pratica e funzionale. Tutto naturalmente ruota attorno all’apporto dato dalle nuove tecnologie, internet e la possibilità di lavorare da remoto, senza alcun tipo di handicap o di ritardo programmatico e infrastrutturale. Tra i primi a svolgere questo tipo di attività con successo, troviamo non a caso, sviluppatori di software, informatici e lavoratori del terziario avanzato, che hanno iniziato a praticare lo smart working già nel corso del precedente decennio. Questo tipo di filosofia e di approccio lavorativo viene naturalmente da nazioni come Stati Uniti d’America, Canada e Giappone, ma anche dalla Corea e da alcune regioni di Cina, India e Australia. L’Europa dopo aver colmato il gap e il ritardo in termini di tecnologia e di infrastrutture ha recuperato bene nel campo dello smart working, così come in quello prettamente legato allo sviluppo di prodotti dedicati alla tecnologia, sia per ambito professionale e lavorativo, sia per quanto riguarda il tempo libero, lo svago e il relax.
I giochi online: il ruolo che assumono nella società liquida odierna
Stiamo attraversando una nuova epoca in cui anche il settore dell’intrattenimento, come quello dei videogiochi, dello streaming online di piattaforme dedicate al cinema, alle serie tv e all’industria musicale e discografica, dipendono esclusivamente dall’utilizzo di internet. In qualsiasi tipo di contesto possiamo quindi riscontrare come l’utilizzo di internet, di un personal computer o di altro dispositivo sia diventato centrale per svolgere ogni tipo di attività.
Prendiamo ad esempio il caso del gioco online, dove i videogames di ultima generazione sono ormai divisi per categoria, dove possiamo trovare gli MMO, giochi per multigiocatore, i giochi di strategia o di ruolo, gli arcade, gli sparatutto, i giochi di categoria sportiva, fino ad arrivare agli e Sport, cioè gli sport elettronici, che sono una via di mezzo tra un videogame e lo sport di competizione vero e proprio. Il livello di coinvolgimento in un gioco di ultima generazione non è paragonabile alle realtà immersive delle precedenti epoche, per via del fatto che oggi un gioco si basa su una tecnologia sviluppata per dare effetti sensoriali sempre più realistici e capaci di simulare con il comparto audio-video l’azione che il nostro avatar sta svolgendo nella simulazione stessa.
L’esempio di Ready Player One e il gioco del futuro
Un concetto che è stato portato con successo anche al cinema in una pellicola dedicata ai giochi come Ready Player One di Steven Spielberg, che è basata sull’omonimo romanzo di Ernest Cline. Si tratta di una storia tutta basata su mix alla cultura geek e agli anni ottanta in generale, che tratta proprio il mondo e la natura immersiva dei giochi di ultima generazione. Oltre ai videogames attualmente stanno ottenendo un buon successo anche le realtà che operano nel settore dei giochi da casino live i quali durante gli ultimi anni hanno puntato molto su un nuovo tipo di utenza, rappresentato da chi utilizza maggiormente smartphone, tablet e dispositivi mobili. La possibilità di sviluppare la tecnologia attraverso i nuovi dispositivi mobili consente alle società che si occupano di giochi online di puntare su un nuovo target, in termini di pubblico. Nonostante il numero di utenti che ancora oggi prediligono le console, il PC fisso o il laptop non sia certo in calo, ma per le nuove leve l’uso dello smartphone per giocare online è una realtà con cui bisogna sapersi confrontare. L’uso della tecnologia digitale oggi riguarda ogni tipo di aspetto, pratico, ludico e del contesto lavorativo. Non è casuale come anche in Italia lo smart working stia prendendo sempre più piede, trovando nuove soluzioni che rendono le aziende sempre più agili e competitive, abbattendo costi di gestione che fino a qualche anno fa rappresentavano un ostacolo ingombrante per una start up o per un’azienda di livello medio-piccolo.