Sono oltre 1 milione e 500 mila gli artigiani in Italia, ma solo il 12% di loro è attivo sul web. Quello dell’e-commerce retail è un mercato dal potenziale altissimo: secondo i dati dell’Osservatorio B2c del Politecnico di Milano 1 , sono previsti 22,7 miliardi di capitale investiti solo nel 2020 – 4,7 miliardi di euro in più rispetto al 2019, dovuti a una crescita del +26% solo nell’anno della pandemia. Anche le botteghe, quindi, non possono che adeguarsi: se il ‘fatto a mano’ è riuscito a generare nel mercato online maggiore consapevolezza nel consumatore, modificando le azioni degli italiani verso scelte più sostenibili, gli artigiani, al giorno d’oggi non
possono pensare di essere competitivi sul mercato senza considerare l’importanza che ha l’online,
soprattutto per le potenzialità e le opportunità che questo può offrire loro.
Da questa tendenza nasce We Make Market (www.wemakemarket.com), la piattaforma e- commerce dove gli utenti trovano l’eccellenza della manifattura italiana, la qualità e la sostenibilità ambientale, in cui artigiani e artisti possono presentarsi sul mercato sfruttando i canali online, in maniera semplice ed efficace.
Economia circolare, sostenibilità e qualità: una comunità di 130 eccellenze che punta a crescere
We make market è il mercato dei mercati, portato in digitale: un marketplace dove poter scoprire nuove idee, fare acquisti responsabili e vivere nuove esperienze. Un ecosistema in cui i makers e i loro prodotti, qualsiasi essi siano, rispettano il contesto in cui sono inseriti, creando un’economia a misura d’uomo, sostenibile e circolare. L’idea di We Make Market parte da Genova: dagli stand del Cargo Market, fermo dal 2020 a causa della pandemia, due giovani organizzatori del mercato decidono di creare una piattaforma di e-commerce interamente dedicata all’eccellenza dell’artigianato italiano. Il progetto nasce da i due co-founder Alberto Lacagnina, 32
anni, oggi Ceo della società e Alberto Ansaldo, 32 anni, Cfo di We Make Market, supportati da soci di alto profilo finanziario tra cui l’imprenditore Enrico Pandian, founder di Supermercato24, FrescoFrigo, Checkout Technologies, e Ugo Parodi Giusino, 40 anni, ex amministratore delegato di Mosaicoon.
“Alberto e i ragazzi di We Make Market mi hanno dimostrato come si può digitalizzare un settore che è volutamente poco digitale, creando una comunità e ingaggiando il pubblico in maniera creativa. Ci apre ad un mercato a cui non siamo abituati, che non sono solo codici a barre ma storie, capacità e prodotti che non puoi trovare dovunque, perché nascono dal lavoro di artigiani italiani, con una loro anima – commenta Enrico Pandian -. Tra 10 anni il mondo sarà sempre più polarizzato tra una fascia bassa che acquisterà prodotti a basso costo, ma si gratificherà acquistando prodotti artigianli, ed una fascia alta che invece acquisterà prodotti di alta qualità artigianali. WeMakeMarket lavora su una long run in cui la visione che ho descritto prenderà sempre più forma. Prevedo una exit con un operatore tipo Etsy (Nasdaq) che ha sempre più bisogno di entrare nel mercato Europeo, ma anche un forte interesse dai giganti cinesi che vogliono portare le qualità artigianali europee in asia”
“L’idea di We Make Market nasce tra le strade di Genova, dove nelle scorse stagioni prendeva vita il Cargo Market, un market itinerante, che a ogni sua edizione portava a riscoprire luoghi della città meno conosciuti ma di grande bellezza, dove era possibile fare acquisti e incontrare persone, gustare buon cibo, partecipare a concerti e spettacoli culturali. A marzo 2020 ci siamo dovuti tutti fermare: Genova ha assistito dall’alto dei suoi tetti alla comparsa di un mondo fatto di nuovi spazi e modi di condivisione: tutto questo ci ha portato a pensare ad un nuovo progetto, immaginando un luogo di ritrovo, questa volta virtuale, per riuscire a portare nelle case di tutti quel senso di comunità che il lockdown ha reso più vivo che mai.” – racconta Alberto Lacagnina, co-founder di We Make Market.
La società in pochi mesi ha sviluppato la piattaforma digitale wemakemarket.com e, nel 2021, senza significativi investimenti in marketing, ha registrato 48 artigiani iscritti, con 850 prodotti in vendita sul sito. La registrazione alla piattaforma è gratuita e, per ogni acquisto, We Make Market trattiene il 20%, escluso il costo della spedizione. Tra i servizi offerti, il team si occupa della gestione completa del negozio e offre supporto e consulenza personalizzata per la realizzazione di campagne online.
La campagna crowdfunding: al via i primi investimenti
La piattaforma di e-commerce, alla ricerca di capitali e prospettive di crescita, è approdata su CrowdFundMe – unica piattaforma di Crowdinvesting (Equity Crowdfunding, Real Estate Crowdfunding e Private Debt) quotata a Piazza Affari. We Make Market Holding Srl è la società oggetto della raccolta di capitali in equity crowdfunding, che ha come unico scopo l’investimento dei capitali raccolti nella startup We Make Market Srl. La società prevede di registrare un incremento dei volumi delle vendite del 115% nel 2022 e del 54% nel 2023. La holding We
Make Market Holding Srl potrà qualificarsi come società di capitali che investe prevalentemente in startup e PMI innovative, ovvero società che detengono azioni o quote di startup o PMI innovative di valore almeno pari al 70% delle immobilizzazioni finanziarie iscritte al bilancio. In particolare, a coloro che investono in tale tipologia di società, spettano le agevolazioni fiscali in misura proporzionale agli investimenti che le stesse società hanno effettuato in startup e PMI innovative, come We Make Market Srl.
“Gli investimenti raccolti con la campagna serviranno per potenziare il team, in modo tale da poter rispondere alle esigenze del business plan e realizzare attività marketing, sia attraverso campagne digital e social che investimenti mirati di supporto agli artigiani, così come per la creazione di contenuti di valore per le sezioni collaterali al market e iniziative offline”, spiega Alberto Ansaldo, co-founder di We Make Market.
“In Italia pochi settori sono altamente potenziali per le startup come questo. Ho creduto nel progetto We Make Market perché penso che interpreti bene il trend dei consumatori sempre più consapevoli, e soprattutto il grande potenziale dell’artigianato Italiano nel mondo”, commenta Ugo Parodi Giusino, oggi socio di We Make Market.