L’Atollo corallino di Aldabra alle Seychelles di circa 35 km è il più lontano da Mahè e dal 1982 è patrimonio mondiale dell’UNESCO. Quattro grandi isole, Grande Terre, Malabar, Picard e Polymnieli, e altre piccole isolette, fanno parte di questa grandissima barriera corallina che racchiude una grande laguna. Con la sua circonferenza di 100 km è il più grande atollo al mondo e nasconde tesori della natura davvero unici. Il panorama complessivo è straordinario e in un mondo in cui la bellezza incontaminata è una rarità crescente, le isole esterne delle Seychelles sono davvero eccezionali. Sono tra le ultime isole della terra dove la natura selvaggia regna sovrana e sono state giustamente etichettate come l’ultima frontiera del turismo nell’Oceano Indiano.
Aldabra deve il suo nome ai marinai arabi che battezzarono l’arcipelago “Atollo al Chadra” (l’isola verde). Il fondamento su cui poggia è un vulcano profondo 1 km che affondò in mare milioni di anni fa dopo un’eruzione. L’anello formato dalle isole in origine era il bordo del suo cratere, che in base ai passati periodi di riscaldamento globale è stato più volte sommerso dal mare, condizioni di crescita ideali per i coralli. Probabilmente l’atollo esisteva già 120.000 anni fa nella sua forma attuale ma fu avvistato per la prima volta nel corso di una spedizione di Vasco da Gama, effettuata nel 1511 e divenne una colonia francese e poi inglese tra fine ‘700 e inizio ‘800. Il gruppo di Aldabra attualmente si eleva al massimo 8 metri rispetto al livello del mare. Non è possibile soggiornare in questo paradiso, i turisti sono autorizzati a visitare l’isola solo nell’ambito di pochissime spedizioni all’anno e con regole molto severe, ma è permesso comunque svolgere alcune attività, come il drift diving, per esplorare i fondali e ammirarne ricchezza e popolazione mentre la pesca è vietata. Fortunatamente la mancanza di acqua dolce non ha permesso l’insediamento dell’uomo lasciando che la natura fosse padrona assoluta del territorio e i turisti possono visitare un luogo unico al mondo, un paradiso incontaminato permeato da una magica atmosfera di quiete.
I visitatori di quest’isola negli anni sono stati davvero pochi a causa della vegetazione rada e della posizione remota. La tradizione ecologica di Aldabra risale al 1874, quando Charles Darwin con altri studiosi presentò la prima petizione “verde” internazionale per proteggere le tartarughe giganti, scomparse completamente dalle altre isole dell’Oceano Indiano. Nel 1954 l’atollo fu visitato da Jacques Cousteau. Nel 1965 il progetto del governo britannico di trasformarla in base militare scatenò le proteste della Royal Society, che il 30 giugno 1971 impiantò sull’isola Picard, una base di ricerca. Dal 1976 è riserva protetta. Questa lotta allo sfruttamento ambientale di Aldabra, ha portato come risultato di conservarne quasi interamente il biotopo, così come la più grande colonia al mondo di tartarughe giganti selvatiche.
Aldabra è il solo posto al mondo, oltre alle Galapagos, in cui vivono in libertà le tartarughe giganti. Le tartarughe caretta e tartarughe marine verdi, che vivono in acqua, raggiungono le spiagge ogni anno per la nidificazione e possono raggiungere anche i 2 quintali e mezzo di peso, mentre il loro guscio può arrivare a 120 cm di diametro. Si tratta di autentiche meraviglie, proprio come il resto della fauna che vive in questo punto delle Seychelles. Nonostante la loro robusta corazza, le tartarughe sono sensibilissime: si spostano da un posto all’altro in piccoli gruppi solo il mattino presto o nel tardo pomeriggio perché non sopportano i raggi solari. Oltre alle tartarughe ad Aldabra si incontrano anche i granchi del cocco, che raggiungono il mezzo metro di grandezza.
Altrettanto impressionante è la varietà di uccelli che vivono e nidificano ad Aldabra: fenicotteri, fregate, aironi, ralli golabianca di Aldabra, fetonti codarossa, nettarinidi, ibis, sterne, dronghi di Aldabra e molte altre specie. Otto diversi tipi di mangrovie originarie delle isole sono l’habitat naturale per numerose tipologie di uccelli. La volpe volante è l’unico mammifero nativo, la lumaca di Aldabra sparì nel 1997, ma venne riscoperta nel 2014. Oltre agli arbusti, che di solito non superano i 3-4 m di altezza, ci sono 200 diverse piante da fiore, di cui 40 esistono solo in questo luogo e sono parte di una vegetazione lussureggiante ed insolita per un atollo. I rarissimi coralli fungo non esistono in nessun altro luogo. Anche sott’acqua l’atollo di Aldabra è un paradiso unico. La pesca è severamente vietata, di conseguenza numerosi e colorati pesci di barriera nuotano liberamente accanto a cernie, razze e sgombri.
Il drift diving con l’alta marea, attraverso i canali dell’atollo fino alla laguna, è un vero spettacolo per i subacquei e permette di incontrare diverse varietà di pesci come pesci chirurgo, dentici e mante; inoltre le acque circostanti ospitano squali pinna nera, delfini, balene ed i rari dugonghi.
Riuscire ad essere tra i privilegiati a visitare questo paradiso ai confini del mondo costituisce un’esperienza unica ed indimenticabile, che gli amanti della natura e i più avventurosi dovrebbero vivere almeno una volta nella vita. Ogni elemento dell’ambiente, gli animali, gli alberi, gli scenari, resterà impresso nel cuore per sempre.