“Gli italiani e l’apiturismo”: è il nome della prima ricerca presentata nei giorni scorsi a Montelupone, in provincia di Macerata, nell’ambito di ApiMarche 2022, la manifestazione più antica degli apicoltori marchigiani, con alle spalle oltre quaranta edizioni.
Il dato saliente emerso è che gli italiani conoscono ancora poco l’apiturismo, ma mostrano una propensione positiva verso questa tipologia di vacanza, strettamente connessa a un contatto diretto con la natura e con la possibilità di vivere un’esperienza unica.
I dati esposti sono stati estratti da una più ampia ricerca su “Italiani e miele: immagine, acquisto e consumo”, commissionata da Le Città del Miele, la rete dei territori (ad oggi 42) che danno origine e identità ai mieli italiani.
Alla base delle motivazioni che hanno portato alla ricerca, la percezione che l’impegno ventennale profuso nella promozione dei mieli italiani, abbia attivato negli appassionati del prodotto “un movimento del miele” in grado di dare forma a una nuova motivazione di viaggio – vacanza all’insegna, appunto, dell’apiturismo.
Apiturismo e consumo del miele
Il primo dato significativo è che i consumatori italiani di miele mostrano un’interessante inclinazione verso una possibile vacanza apituristica. Il 75% del campione (1000 persone intervistate) ha dichiarato infatti una predilezione medio-alta a prendere in considerazione un’offerta vacanziera apituristica nei prossimi anni, con più di 1/3 del campione (il 36%) che si spinge fino a valutazioni estremamente positive.
Inoltre il 90% degli intervistati consuma il miele a colazione e la stragrande maggioranza ha un’opinione pressoché omogenea sul prodotto: puro e artigianale, salutare e naturale. Gli stessi sostengono che il miele e la sostenibilità abbiano un legame fortissimo tra loro: si tratta di un alimento privo di lavorazione e prodotto in un ambiente naturale e spesso incontaminato, lontano dai centri urbani. Il 63% chiede anche una maggiore protezione delle api mentre il 24% ritiene importante far conoscere il mondo del miele informando e sensibilizzando i consumatori.
La propensione all’acquisto di miele di chi va in vacanza
Per quanto riguarda la propensione all’acquisto, ben il 78% di chi va in vacanza ha acquistato almeno una volta il miele, mentre il 13% dei consumatori abituali di miele lo acquista ogni volta che va in vacanza. Per l’acquisto, il 60% sceglie il prodotto in base alla provenienza del miele, mentre il 22% presta molta attenzione ai criteri di sostenibilità percepita del prodotto che sta acquistando.
Tra i canali di acquisto, sorprende il pari merito tra GDO, apicoltori e produttori locali, rispettivamente con 75% e 70% mentre al terzo posto ci sono le fiere e i mercati con il 66% (domanda a multirisposta).
Gli apicoltori godono dell’immagine migliore nella valutazione dei canali di acquisto per una serie di motivazioni relative al prodotto, quali artigianalità, genuinità, sostenibilità, qualità, sapore ottimo e in quanto garanzia di buon trattamento delle api. Il 54% degli intervistati conosce apicoltori o produttori locali di miele, grazie al passaparola di amici e conoscenti, in secondo luogo perché partecipano a eventi con presenza di stand dove acquistare il miele.
Anche i dati raccolti sull’apiturismo sono in linea con la tendenza in atto che vede il consumatore sempre più interessato al “prodotto miele” e non solo. Quasi tutti i consumatori – 9 su 10 per la precisione – vorrebbero, ad esempio, un maggior contatto con gli apicoltori, a testimonianza di una generale necessità di conoscenza che potrebbe portare anche al cambiamento di alcuni atteggiamenti e comportamenti di acquisto.
Gli italiani e l’apiturismo
Interessanti i dati che emergono proprio sull’apiturismo: Il 30% del campione intervistato ha un’idea della “vacanza apituristica” e tra questi emergono gli intervistati che vivono in Sud Italia e Isole, i forti consumatori di miele, gli uomini e la fascia di età dai 51 ai 65 anni.
I consumatori italiani di miele mostrano una discreta inclinazione verso una possibile vacanza apituristica. Il 75% del campione dichiara infatti una predilezione medio-alta a prendere in considerazione un’offerta vacanziera apituristica nei prossimi anni, con più di 1/3 del campione (il 36%) che si spinge fino a valutazioni estremamente positive.
Per chi già conosce l’apiturismo e secondo gli intervistati nella fascia di età dai 51 ai 65 anni, la principale caratteristica di una vacanza apituristica è avere un contatto diretto con la natura. Chi invece non conosce questa attività, pensa di effettuare un’esperienza unica. Il campione nella fascia di età dai 35 ai 50 anni invece vuole immergersi in un ambiente incontaminato.
Essendo l’apiturismo legato ai territori del miele, alla domanda tra le località italiane dove si produce miele, quali sono le prime che vengono in mente, quasi il 60% del campione non indica una località, ma una regione. Tra le prime cinque più citate, Trentino Alto Adige, Toscana, Piemonte, Sicilia ed Emilia Romagna. Le uniche località citate dal campione sono Montalcino, Foligno e Asiago: le prime due fanno parte de Le Città del Miele.
Le Città del Miele: quale ruolo nello sviluppo dell’apiturismo
Il ruolo di Città del Miele nell’apiturismo è stato di recente riconosciuto dalla FAO nel suo rapporto “Good beekeeping practices for sustainable apiculture” (Buone pratiche di apicoltura sostenibile) nel quale ha sottolineato il ruolo che l’associazione riveste proprio nel promuovere in modo efficace il miele, gli eventi e i luoghi da scoprire e visitare di ogni singola città e del territorio dove sorge.
Infatti, Le Città del Miele promuovono l’agenda di “Andar per miele”, 21 appuntamenti annuali in 17 città in 12 regioni italiane, con una frequenza stimata intorno a 400.000 persone che si muovono motivate dal miele ogni anno. In 20 anni è stato attivato un dialogo diretto calcolabile in oltre 7 milioni di consumatori – turisti.
Le Città del Miele promuovono già da tempo l’apiturismo, coinvolgendo non soltanto gli apicoltori locali, ma tutto il territorio, con alcuni esempi di successo come La Strada del Miele tra Liguria e la Lunigiana, il Parco del Gran Sasso, con l’apertura di una mieloteca e un apiario didattico. Negli ultimi due anni, inoltre, Le Città del Miele registrano la crescita di richieste da parte degli associati di collaborazione per la messa a punto di specifici progetti territoriali legati al mondo del miele, alle quali l’associazione risponde con proposte mirate legate alle caratteristiche che ogni area porta con sé.