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Banari, un intero paese si mette in posa per dire no all’abbandono dei borghi

L’esperimento artistico-sociale di una piccola comunità del sassarese, che tenterà di scattare la più grande foto di gruppo mai realizzata: tutti i 575 abitanti nella stessa inquadratura per lanciare un messaggio contro lo spopolamento del paese

Quante volte, magari a una festa molto affollata, al classico invito di scattare un selfie di gruppo, succede che qualcuno venga tagliato fuori dall’inquadratura? Ecco, a Banari, un paesino a circa trenta chilometri da Sassari, si proverà a sfidare le leggi della fisica fotografica, cercando di scattare la più grande foto di gruppo mai realizzata: nell’inquadratura, infatti, dovranno entrare tutti i 575 abitanti censiti dall’anagrafe del comune. L’invito viene dal fotografo e artista visivo Marco Ceraglia, che sabato 4 agosto tenterà quest’impresa, con cui punta non solo a entrare nel guinness dei primati, ma anche a lanciare un messaggio di carattere sociale, per dire no allo spopolamento dei piccoli borghi.

Vi abbiamo già raccontato di un altro borgo, Stramare di Segusino, nel trevigiano, e dell’iniziativa di alcuni volontari per mantenere vivo un centro ormai disabitato. Ora il progetto di Banari aggiunge una nuova pagina a una storia che parla di piccoli, grandi patrimoni artistici da preservare e dell’orgoglio di comunità che non vogliono sentirsi dimenticate.

E per non dimenticarsi loro stesse dell’obiettivo che si sono poste, nelle scorse settimane l’associazione OrdinariMai, presieduta dal fotografo Ceraglia, ha coinvolto gli abitanti del paese sardo nel conto alla rovescia verso il 4 agosto, consegnando ad ognuno di loro un blocco da 50 fogli, ciascuno dei quali riporta un numero decrescente: meno 30 giorni, meno 29, 28, le famiglie lo sfoglieranno fino allo zero, corrispondente alla data del fatidico evento fotografico cui nessuna di loro potrà mancare. E sarà un evento artistico a tutto tondo: sarà realizzata, infatti, la mappatura con il ritratto personale di tutti i partecipanti al progetto, oltre a un docu-film, un libro e una mostra itinerante, che contribuiranno a trasportare l’eco di questa iniziativa anche al di fuori dei confini della Sardegna e, perché no, anche della penisola italiana.

L’enorme foto collettiva, invece, sarà stampata su un impianto di circa 25 metri di lunghezza per 10 di altezza, per essere poi esposta lungo la strada statale 131, la principale arteria della Sardegna, che collega Cagliari a Sassari, all’altezza del bivio per Banari. Un modo per dire che Banari non è solo un cartello stradale, ma una comunità viva.

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