“Le case vacanza possono trarre notevole vantaggio dal Decreto Rilancio”. Lo ha dichiarato Danilo Beltrante, fondatore di Vivere di Turismo Business School, la prima scuola in Italia dedicata al settore turistico extralberghiero. Beltrante è uno dei principali esperti ed imprenditori del turismo italiano, laureato in Gestione delle Risorse Umane, Ceo di Family Apartments, franchising di case vacanza presente in città importanti come Genova, Firenze, Bologna, Trento.
“Il Decreto Rilancio rappresenta per il settore turistico italiano delle Case Vacanza un’opportunità storica, in quanto un immobile adeguatamente “efficientato”, per mezzo di uno degli interventi previsti dalla norma – ha proseguito Beltrante – consuma meno fonti energetiche, e quindi consente di ottenere risparmi notevoli per il riscaldamento invernale e/o per il raffrescamento estivo. Inoltre, oltre ai possibili interventi di miglioramento della classe sismica degli immobili, secondo quanto previsto dal sismabonus, si ribadisce il fondamentale aspetto della legge che consente di ricorrere alle stesse modalità di pagamento con “sconto in fattura” o “cessione del credito”. Ultimo, e certamente non secondario aspetto da considerare, è effettivamente quello relativo ai soggetti destinatari, ovvero i soggetti che possono fruire dei vantaggi fiscali previsti da questa nuova normativa. Questi ultimi vengono espressamente elencati all’art. 119, comma 9 del DL e della legge di conversione”.
Dunque un turismo green con strutture in grado di raggiungere l’efficientamento energetico.
“DL Rilancio è stato emanato lo scorso 18 Maggio ed è stato convertito in legge solo pochi giorni fa, diventando pienamente operativo con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Il provvedimento nasce con il preciso obiettivo di innescare la ripartenza di una serie di attività economiche – ha continuato Beltrante – che sono state fortemente penalizzate dall’emergenza sanitaria.
Peraltro il parco immobiliare nel nostro Paese è estremamente vetusto, il che significa sostanzialmente edifici energeticamente “onnivori”, oltre che con caratteristiche di rispondenza agli eventi sismici altrettanto poco adeguate.
La novità sostanziale prevista dalla nuova normativa è che, previa la rispondenza a certi requisiti, la detrazione connessa agli interventi “qualificati” di efficientamento e di risparmio energetico e per quelli di adeguamento sismico si applica nella misura del 110% per le spese sostenute dal contribuente dal 1 luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2021, da ripartire tra gli aventi diritto in cinque quote annuali di pari importo.
Ma la novità forse ancora più significativa risiede nelle modalità di pagamento dei lavori eseguiti. Infatti il Committente, se non ha la possibilità di compensare direttamente i crediti maturati nei 5 anni previsti dalla norma, per la cosiddetta “mancanza di capienza fiscale”, ha altre due possibilità, ovvero: ottenere uno “sconto in fattura” da parte dell’impresa esecutrice, oppure ricorrere alla “cessione del credito” direttamente a banche o istituti di credito”.
Dunque sconto in fattura o cessione del credito.
“La prima opzione consiste nella cessione dei crediti maturati all’impresa esecutrice, ottenendo uno “sconto in fattura” fino ad un massimo del 100% dell’importo dei lavori effettuati – in questo sarà poi l’impresa a utilizzare tale credito di imposta oppure potrà a sua volte ulteriormente cederlo a istituti di credito (la norma prevede la possibilità di cedere più volte i crediti).
La seconda opzione alternativa è rappresentata dalla “cessione del credito” – ha concluso Beltrante – da parte del committente/contribuente direttamente a banche o istituti di credito, che a loro volta riconosceranno al contribuente un importo anche in questo caso fino ad un massimo del 100% delle spese sostenute – questo è il caso cui si potrà ricorrere qualora non si riuscisse ad individuare un’impresa disponibile ad applicare direttamente lo “sconto in fattura” (tale eventualità peraltro è da mettere sicuramente in conto, considerata la situazione in cui in questo momento si trovano in particolare le piccole imprese di costruzioni, dopo il periodo di lockdown).
A fronte del grande ottimismo sull’efficacia di questo provvedimento ed in particolare delle modalità di pagamento dei lavori, cui tutti ci auguriamo naturalmente potranno far seguito le concrete realizzazioni dei lavori individuati, si devono attendere, entro i 30 giorni successivi l’approvazione della legge, quindi entro il 18 agosto, i Decreti Attuativi, da parte del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), del quale in realtà già circola da alcuni giorni una bozza. Conterrà tutti i chiarimenti e le indicazioni tecniche relative alle caratteristiche ed alle modalità realizzative degli interventi, condizionanti la maturazione dei crediti, e soprattutto da parte dell’Agenzia delle Entrate, che dovrà fornire invece gli elementi operativi di tipo fiscale.
A ciò si deve aggiungere poi ovviamente la necessità di verificare come il meccanismo verrà messo in atto dagli istituti bancari, che, in quanto destinatari ultimi dei crediti ceduti, e in quanto demandati ad elargire concretamente la liquidità necessaria per pagare i lavori alle imprese, o direttamente, nel caso del ricorso allo “sconto in fattura”, o indirettamente tramite i committenti, nel caso della “cessione del credito” da parte di questi ultimi, saranno i soggetti con cui “contrattare”. Infatti, a fronte di un meccanismo che consentirebbe alle banche un surplus del 10%, qualora venissero erogati importi pari al 100% dei costi effettivi, è verosimile che, viste anche esperienze passate e le voci che si rincorrono in questi giorni, esigeranno una percentuale a loro vantaggio superiore.
Quindi, in estrema sintesi, la legge offre un’occasione sicuramente e pressoché irripetibile per la rigenerazione del patrimonio immobiliare del nostro Paese, anche delle Case Vacanza e quindi per la rinascita di un settore ricettivo extralberghiero ancora più forte e preparato alle sfide del futuro.
Dunque abbiamo la grande opportunità comunque di approfittare di questo periodo che vede la non presenza di turisti nelle strutture extralberghiere situate nelle città d’arte per effettuare interventi di efficientamento energetico e di adeguamento sismico. In questo modo l’Italia si presenterà con infrastrutture ancora più moderne, accoglienti, in grado di non disperdere energia ed ancora più sicure anche dal punto di vista sismico. Indirettamente quindi il Decreto Rilancio aiuta non solo l’edilizia ma anche il turismo”.