Sono otto i siti dismessi che la Regione Lombardia intende valorizzare. Questi siti costituiscono un
patrimonio culturale e storico notevole, da salvaguardare e da valorizzare poichè hanno interessato l’economia del territorio
Sono 8 i siti minerari dismessi
visitabili ai fini conoscitivi e turistici presenti in Lombardia
regione che, storicamente e in epoche diverse, ha rivestito
un’importanza primaria per la presenza di minerali, materie
prime fondamentali per l’allargamento delle attivita’ produttive
che si sono succedute nel tempo.
PATRIMONIO DA SALVAGUARDARE E VALORIZZARE – “La Lombardia – ha
spiegato l’assessore all’Ambiente e Clima, Raffaele Cattaneo –
dispone di un ingente patrimonio di miniere dismesse, memoria
storica delle attivita’ di coltivazione mineraria che hanno
caratterizzato l’economia lombarda nel recente e lontano passato
che occorre valorizzare. Questi siti costituiscono un
patrimonio culturale e storico notevole, da salvaguardare e da
valorizzare. La salvaguardia deve necessariamente riguardare sia
le miniere dismesse completamente, sia le sezioni di giacimento
abbandonate all’interno di miniere tuttora in esercizio. Sono
porzioni di territorio che non possono essere dimenticate perche’
possono servire ad accrescere le possibilita’ di riuso del
territorio, con tutte le sue risorse, non solo minerarie”.
UNA RETE NAZIONALE DEI PARCHI MINERARI – La Lombardia, fra
l’altro, e’ stata tra le prime a legiferare in materia, gia’ nel
2009, rispetto all’utilizzo e la valorizzazione del patrimonio
minerario dimesso e successivamente, attraverso un regolamento
regionale, sul rilascio delle autorizzazioni per la
realizzazione degli interventi. E’ attualmente impegnata anche
in ambito nazionale per la promozione della rete nazionale per i
musei e i parchi minerari e sta lavorando al ‘Programma
regionale per il recupero e la valorizzazione del patrimonio
minerario dismesso’ per la definizione delle linee e degli
indirizzi per lo sviluppo delle attivita’ di valorizzazione, per
l’individuazione e il censimento dei siti minerari dismessi e la
costituzione dei parchi geominerari.
I siti minerari presenti in Lombardia sono stati dismessi sia
per intervenuta anti-economicita’ nella prosecuzione dei lavori
di coltivazione, sia per esaurimento dei giacimenti. La
conseguente, progressiva chiusura delle miniere ha poi
inevitabilmente portato all’abbandono, di cio’ che generazioni di
minatori avevano fatto, dei luoghi della fatica. Tra le materie
prime presenti in Lombardia troviamo il piombo-zincifero nella
bergamasca; la fluorite, per usi metallurgici e ceramici nel
Bresciano e il talco in Valtellina.