Il nostro paese registra la più alta percentuale di crescita dei primi cinque in classifica. Il bacino di spesa arriva soprattutto da tedeschi, francesi, inglesi e svizzeri; bene pure gli americani ma il tasso è leggermente sceso rispetto al 2016.
Va bene il turismo in Italia, con numeri in aumento registrati nel 2017.
Il Turismo in Cifre fornisce una panoramica generale sull’andamento di questo settore non solo nella penisola ma anche nel mondo, basata sulla sintesi e rielaborazione di dati provenienti dalle principali fonti quali Unwto, Banca d’Italia, Eurostat e Istat.
Nel 2017, secondo i dati provvisori dell’Organizzazione Mondiale del Turismo, gli arrivi internazionali, attestatesi intorno agli 1,32 miliardi di turisti, sono cresciuti del 6,8% rispetto all’anno precedente.
In Italia sono stati 58,7 milioni i viaggiatori stranieri, in aumento dell’11,8% rispetto al 2016. Si tratta del più alto tasso di incremento fra i paesi top five.
La bilancia turistica dei pagamenti di Banca d’Italia ha riportato un saldo netto positivo di 14.598 milioni di euro nel 2017 (più 5,7% sul 2016). I viaggiatori stranieri in Italia hanno speso 39.155 milioni di euro (più 7,7% rispetto al 2016) mentre la spesa turistica degli italiani all’estero è stata di 24.557 milioni di euro (più 8,9% sul 2016).
La Germania con 6,6 miliardi di euro, si conferma nostro principale bacino di origine per spesa, con un incremento percentuale sul 2016 a doppia cifra (più 14,7%), seguono Stati Uniti (4,5 miliardi di euro), Francia (3,9 miliardi di euro), Regno Unito (3 miliardi di euro) e Svizzera (6,1 miliardi di euro), tutti in aumento rispetto al 2016 a esclusione degli americani che perdono l’1,7%.
In termini di pernottamenti, secondo i dati provvisori Eurostat, l’Italia è medaglia di bronzo per presenze di residenti e non tra i paesi dell’area Schengen, dietro a Spagna e Francia e prima della Germania. Nel 2017, il Belpaese, con 427 milioni di notti, è cresciuto del 6% rispetto al 2016, la Spagna del più 3,7%, la Francia del più 7,0%.
Considerando solo le presenze degli stranieri, l’Italia con 212 milioni di notti, in crescita del 6,3% rispetto al 2016, è al secondo posto nella classifica area Schengen dopo la Spagna che comunque rileva una percentuale di incremento minore (più 4%).
Secondo i dati provvisori Istat, gli arrivi totali in Italia nel 2017, pari a 122,2 milioni, risultano cresciuti del 4,5% rispetto ai risultati del 2016. Si segnala, in questo caso, il maggiore incremento riportato dai flussi stranieri che crescono del 5,2%, mentre il dato riportato dagli italiani aumenta ma a ritmi inferiori (più 3,8%).
Per quanto riguarda le presenze, i 427,1 milioni di pernottamenti totali del 2017, confermati da Eurostat, vedono una maggiore incidenza della componente italiana su quella straniera, seppure lieve (50,3% la prima, 49,7% la seconda).
L’offerta ricettiva italiana può contare su 178,4 mila esercizi ricettivi di cui il 18,6% è rappresentato dagli esercizi alberghieri, con gli hotel di media categoria in prima posizione (15.355 esercizi) e il restante 81,4% dagli esercizi complementari (145.283 esercizi) di cui oltre la metà è rappresentato dagli alloggi in affitto (81 mila circa). Se si considerano i posti letto, il gap fra strutture alberghiere ed extra-alberghiere si riduce fortemente: gli hotel contano 2,2 milioni di posti letto (45,5% del totale), mentre i complementari 2,7 milioni di posti letto, con la quota parte maggiore rappresentata dai campeggi e villaggi turistici (50,4% del totale complementari).