Stanziamenti di 4,6 miliardi di euro da parte dell’Anas per creare un vasto compound turistico e valorizzare le potenzialità di un territorio ricchissimo di ogni attrattiva
Come accaduto per l’A2 ‘Autostrada del Mediterraneo‘, Anas, societa’ del Gruppo FS Italiane, avvia il progetto di valorizzazione dei percorsi turistici e culturali anche lungo la statale 106 ‘Jonica’, ‘La Via della Magna Grecia’, presentato nel corso della sesta tappa del Roadshow “Congiunzioni” al Teatro Cilea di Reggio Calabria.
Il processo di ridenominazione dell’arteria e di valorizzazione dei territori attraversati sara’ sviluppato da Anas a partire dal 2019, a completamento dello studio degli itinerari svolti in collaborazione con gli enti territoriali interessati, tramite apposita cartellonistica stradale, sito dedicato, app per smartphone, campagne promozionali al fine di rendere facilmente programmabile il viaggio ed immediatamente fruibili i luoghi da visitare.
In particolare – si legge in un comunicato – il progetto di ricerca, illustrato nella rivista Area Sud, si prefigura come un viaggio dal mondo classico alla modernita’, per descrivere e disegnare attraverso la storia delle colonie magnogreche, il significativo ruolo nel mondo classico delle regioni Puglia, Basilicata e Calabria.
“Anas – ha spiegato l’amministratore delegato, Gianni Vittorio Armani – e’ fortemente impegnata in Calabria con un piano da 4,6 miliardi di investimenti. Una parte rilevante di queste risorse, pari a 2,2 miliardi, e’ destinata alla 106 ‘Jonica’ ‘La Via della Magna Grecia‘ con 1,3 miliardi per la realizzazione di 38 km di nuova viabilita’ e 690 milioni per il piano di riqualificazione di altri tratti calabresi. Inoltre, sono in corso ulteriori interventi per 260 milioni.”
Sono sette le Vie dell’indagine esplorativa:
La Via dell’archeologia che comprende i tesori custoditi nelle principali realta’ museali e parchi archeologici dell’intero territorio attraversato, dal Museo degli Ori di Taranto al Museo Nazionale archeologico di Reggio Calabria, che custodiscono intatti i reperti delle antiche colonie ed accolgono esemplari unici al mondo quali le sculture dei Bronzi di Riace.
La Via del Mare, con le aree protette e le spiagge incontaminate dello Jonio, bandiera blu da diversi anni e per molti tratti; la Via dei fiori, per ammirare le specie botaniche della macchia mediterranea che si arricchisce di varieta’ quali le rose degli achei di Roseto Capospulico, i “meli a primavera” cantati da Ibico.
La via di Bacco e Cerere, per comprendere le specialita’ gastronomiche derivate dagli antichi sissizi, le regole della dieta vegetariana derivata dalla tavola pitagorica; le suggestioni ed il fascino delle minoranze linguistiche che rendono l’odierna bovesia, uno dei siti di conservazione della lingua grecanica, unico al mondo.
La Via dei Castelli, per ripercorrere la Puglia di Federico II di Svevia, la Basilicata e la Calabria attraverso le fortificazioni a presidio dei territori, incastonate su alture, a picco sul mare o nel cuore delle originarie acropoli.
La Via della storia, sulle tracce dei grandi per ricordare alla postmodernita’ il valore di Nosside, Pitagora, Alcmeone, Zaleuco, Milone.
La Via delle minoranze linguistiche, con particolare riferimento ad alcune zone in Puglia e Calabria dove sono presenti delle importanti aree di conservazione della lingua grecanica con dei poli di eccellenza, Bovesi’a, Vallata dell’Amendolea, Galliciano’, Roghudi e Roccaforte del Greco nel reggino e della Grecia salentina nel Salento, che di fatto costituiscono la totalita’ delle aree ellenofone esistenti in Italia.
a.d.