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Roma insolita con le illusioni ottiche che incantano

Passeggiata ispirata dalle prospettive particolari che offre la Capitale

Ci sono infinite possibilità per rendere la visita di Roma un’esperienza davvero unica nel suo genere: al di là dei canonici itinerari turistici, infatti, moltissime sono le alternative che svelano sorprese davvero inaspettate. Un’idea particolare per andare alla scoperta di angoli meno noti è quella di lasciarsi ispirare dai luoghi che offrono effetti ottici particolari. E non si parla solo dell’ormai celebre Museo delle Illusioni, uno spazio interattivo a pochi passi dalla Basilica di Santa Maria Maggiore, dove a far da padroni sono trucchi, prospettive strane, giochi di luce e attrazioni originali che mettono alla prova i cinque sensi.

Si tratta di ammirare alcuni capolavori artistici che grandi pittori e architetti hanno regalato alla città. Ad incominciare dal simbolo per antonomasia della cristianità, ovvero San Pietro e la sua maestosa piazza, che grazie al famoso colonnato formato da 284 colonne di sedici metri l’una, progettato da Gian Lorenzo Bernini, offre uno degli effetti ottici più noti: a decorare il pavimento della piazza si trovano due dischi, dove il visitatore curioso si può posizionare ed osservare che le file del colonnato si uniscono fino a diventare un’unica fila di colonne. Questo fenomeno si deve a studi geometrici e progettazioni millimetriche e da secoli riesce a stupire qualsiasi visitatore. Stesso stupore che si percepisce recandosi a Via Piccolomini, dove l’illusione prospettica ancora è inspiegabile ma regala atmosfere suggestive e un panorama mozzafiato: sulla via si staglia il cupolone di San Pietro e percorrendola per allontanarsi dalla cupola questa sembra via via più grande fino a ricoprire l’intero paesaggio mentre, avvicinandosi ad essa, la cupola tende invece a rimpicciolirsi fino a scomparire tra i palazzi.

In pieno centro, precisamente in piazza Sant’Ignazio, si affaccia la Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, inserita nell’imponente edificio del Collegio Romano. Al suo interno si ammira un bellissimo gioco prospettico ideato dal frate pittore Andrea del Pozzo, ovvero una finta architettura attraverso la pittura poiché non si era potuta realizzare la cupola per mancanza di denaro. La soluzione fu di dipingerla: basta fermarsi sul tondo dorato nel marmo del pavimento e alzare lo sguardo per osservare una cupola che sembra vera ma che in realtà è dipinta su un tetto piatto.

A poca distanza da Campo de’ Fiori si trova Palazzo Spada-Capodiferro, dove un corridoio colonnato di 8,82 metri di lunghezza, grazie ad alcuni accorgimenti architettonici e prospettici, sembra misurarne circa 35. Questo tipo di illusione è dovuta al fatto che i piani convergono in un unico punto di fuga e mentre il soffitto scende dall’alto verso il basso, il pavimento di mosaico sale. Altro edificio storico è Palazzo Barberini, dove l’affresco di Pietro da Cortona “Trionfo della Divina Provvidenza” fa sì che lo spettatore si senta schiacciato dalla magnifica prospettiva presente sul soffitto, con i personaggi che letteralmente escono dai limiti della pittura e dell’architettura inseriti un cornicione rettangolare dipinto illusionisticamente in finto marmo

In Campo Marzio si trova la Chiesa di Santa Maria Maddalena, caratterizzata da una finta architettura: grazie alla volta centrale e alle finestre lo spazio della chiesa sembra molto più profonda di quello che realmente è. Uno degli effetti ottici più celebri di Roma è quello della Villa del Priorato di Malta, in Piazza dei Cavalieri di Malta sull’Aventino: appoggiando l’occhio sul buco della serratura si ammira la splendida prospettiva della Cupola di San Pietro che sembra molto più vicina di quanto non sia effettivamente nella realtà.

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