Sottotitolo: il fascino dell’esoterismo in Europa. Nella seconda metà dell’800, contraltare del positivismo scientifico fu una fioritura di culti esoterici e di teosofia, che produsse nelle arti visive una rivoluzione del colore matrice del Futurismo
Nel 1900, sessanta anni prima della diffusione della cultura hippie, su una collina vicino ad Ascona, in Svizzera, nacque Monte Verità, una sorta di comunità di Figli dei Fiori ante litteram che raccolse scrittori, artisti, anarchici, scienziati, intellettuali. Gli adepti, capelloni e abbigliati con sacche e tuniche, praticavano i culti solari, il buddismo, il vegetarianesimo, la teosofia. Ad essere attratti da questo sistema alternativo utopico e magico ispirato a un ritorno alla vita primitiva, furono nomi di calibro di Carl Gustav Jung, Hermann Hesse e Paul Klee, Erich Maria Remarque, Thomas Mann, Rudolf Steiner. A Monte Verità è riservata una sezione piccola ma densa di significati della mostra “Arte e Magia. Il fascino dell’ esoterismo in Europa”, in programma a Rovigo dal 29 settembre al 27 gennaio 2019.
A Palazzo Roverella 260 opere descrivono questo aspetto particolare del panorama culturale europeo tra la fine dell’Ottocento e gli anni successivi alla prima guerra mondiale, dal Simbolismo alla nascita delle Avanguardie storiche. “In Italia non è mai stata fatta una mostra di questo tipo – spiega lo storico dell’arte Francesco Parisi, il curatore -. Qui vengono raccontati solo gli artisti effettivamente influenzati dall’esoterismo”.
L’Europa intorno al 1880 fu scossa dalla ventata dell’occulto, un revival che influenzò schiere di artisti in coincidenza con la nascita del Simbolismo. Francia e Belgio furono la culla da cui le correnti esoteriche presero le mosse.
Fondamentale fu il movimento della Rose+Croix, creato a Parigi dallo scrittore Josephin Péladan, che promosse una serie di mostre alle quali parteciparono i maggiori protagonisti del simbolismo internazionale. Le teorie ermetiche, soprattutto la Teosofia di Helena Petrovna Blavatsky, ebbero un ruolo rilevante, assieme alle ricerche sull’ottica e sui colori, nella genesi dell’astrattismo soprattutto all’interno del movimento del Bauhaus, influenzando tra gli artisti Klee, Mondrian e Kandinsky. In Italia il legame con le simbologie esoteriche influenzò le ricerche sull’astrattismo dei pittori Giacomo Balla, Arnaldo Ginna e Julius Evola. Tra le opere più interessanti e affascinanti della mostra di Rovigo, un posto a parte occupa il ritratto di Aleister Crowley dipinto nel 1905 da Leon Engers Kennedy. L’ opera arriva dalla National Portrait Gallery di Londra e non è mai stata esposta in Italia e nel resto d’ Europa. Crowley – personaggio controverso, satanista – è considerato il padre dell’occultismo moderno.
Negli Sessanta affascinò anche molti grandi nomi della musica.
I Beatles lo hanno messo tra i personaggi della mitica copertina dell’ album Sgt Pepper’s, e i Led Zeppelin, attratti dall’ esoterismo, sparsero simboli occulti e crowleyni in varie copertine dei loro lp. Il chitarrista Jimmi Page comprò persino la casa di Crowley a Loch Ness.
La rassegna di Palazzo Roverella si muove su tre binari: iconografico con le immagini di streghe, demoni, animali notturno, figure mitologiche: storico, seguendo i focus dedicati alle fasi e allo sviluppo dell’ esoterismo in Europa; contenutistico, il più complesso, perché rappresenta per il visitatore un vero e proprio percorso iniziatico. Quest’ ultimo itinerario è diviso in sezioni: l’invito al silenzio (il dito davanti alla bocca che per i greci era il richiamo a non rivelare i misteri divini); l’architettura esoterica: i templi e gli altari, verso l’illuminazione iniziatica fino alla rappresentazione di aure e raggi, con i saluti al Sole diffusi negli anni del nazionalsocialismo.