Nove borghi, nove modi diversi di vivere una terra, una regione, una cultura. I borghi in questione, tutti calabresi, hanno dato vita ad una rete che, dopo il convegno inaugurale di fine febbraio, ha iniziato il percorso di realizzazione delle Comunità Ospitali di Calabria, la nuova esperienza di co-progettazione nata dalla collaborazione fra BAI – Borghi Autentici d’Italia e Regione Calabria e che coinvolge amministrazioni locali, realtà associative, operatori del comparto turistico, soggetti del terzo settore e cittadini.
Il lavoro per dare vita alla “rete” è andato avanti per tutto il 2023 in un percorso che ha compreso laboratori, momenti di approfondimento e di contestualizzazione del senso della comunità ospitale, sopralluoghi da parte di esperti del comparto, realizzazione di smart guides, percorsi formativi e informativi concepiti con l’obiettivo di sperimentare un modello di economia ancorata alle esigenze di crescita dei territori come ad esempio la “cooperativa di comunità”. Il risultato è un nuovo modo di vivere il territorio, seguendo una filosofia innovativa di accoglienza.
Il convegno a Roseto Capo Spulico
La seconda tappa, che si è svolta nei giorni scorsi all’Antico Granaio di Roseto Capo Spulico, il “borgo delle (diverse) abilità”, ha avuto il clou in un incontro dal titolo “Un’altra idea di stare” . Presenti accanto al sindaco di Roseto Rosanna Mazzia, pure presidente nazionale dell’Associazione Borghi Autentici d’Italia, anche Lea Sodano dell’associazione Città Fertile, Claudia Orsino e Angelo Rotunno in rappresentanza di Viatoribus, di Angela Donato per Dream Solution e di Antonio Cardelli dell’Associazione Borghi Autentici d’Italia.
Un’altra idea di stare: un documentario che riassume la mission delle Comunità Ospitali di Calabria
Al termine del convegno è stato annunciato che, alla fine di questo mese, Roseto Capo Spulico sarà la location del documentario “Un’altra idea di stare”, scritto e diretto per Borghi Autentici d’Italia da Fabio Fasulo, nel quale verrà condensata l’intera visione dell’Associazione. Il documentario sarà poi presentato con proiezione privata, a settembre, al Lido di Venezia in occasione del prossimo Festival del Cinema.
«Un’altra idea di stare” nei nostri borghi – ha spiegato Rosanna Mazzia, – dipende dagli occhi con cui li si guarda, dalla consapevolezza che le persone hanno della diversità dello stare in un borgo, senza che questo costituisca necessariamente un “minus” nei confronti della vita in città. Ma “un’altra idea di stare” dipende anche molto da quel che ognuno di noi cerca. Ciò a cui dà più valore. E nelle storie che cercheremo di comunicare con il documentario ci sono appunto diverse motivazioni, aspirazioni, bisogni. A volte completamente soddisfatti, a volte no. Riprenderemo quindi luoghi, storie e persone per un racconto di Roseto Capo Spulico che diventa simbolo di un modo di intendere la vita nei borghi che non è qualcosa di “solo” bello. È qualcosa che può anche essere ribelle, non completamente risolto. È qualcosa di autentico, appunto».
Comunità Ospitali di Calabria: i borghi protagonisti della Soft Economy
E’ con la rete delle Comunità Ospitali di Calabria che i borghi – distribuiti fra le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone – diventano luoghi da vivere nel quotidiano. Non più semplici panorami da cartolina, ma comunità capaci di trattenere i cittadini residenti ed accogliere quelli temporanei, grazie ad azioni e iniziative che mettono al centro le persone, generando valore e stimolando la crescita economica e sociale del territorio.
Si comincia con Melissa, il “borgo cantina” dove il vino diventa vettore di una comunità autentica, per poi proseguire con Gizzeria, il “borgo di Ligea”, luogo ottimale dove costruire un nuovo progetto di vita, Miglierina, il “borgo della luce”, che si distingue per la valorizzazione dell’ambiente locale, per la creatività e per l’accoglienza diffusa, Serrastretta (foto sotto), il “borgo della sedia” celebre per la valorizzazione della filiera del legno e per la qualità artigianale della sua falegnameria, Casali del Manco, il “borgo sano e plurale”, dove si respira l’aria più pulita d’Europa; Laino Castello, il “borgo tra storia e paesaggio” ricco di tracce delle antiche civiltà e percorsi di cultura, San Lorenzo Bellizzi, il “borgo dell’outdoor” famoso per la sua rete di turismo ospitale (e per il suo prosciutto), Canna, il “borgo della musica”, che qui diventa linguaggio universale di una comunità viva, e Roseto Capo Spulico (foto sopra), il “borgo delle (diverse) abilità” in cui l’identità locale viene rielaborata in senso inclusivo.
Una rete di borghi ospitali per vivere il territorio in modo autentico
Il risultato è una rete di comunità ospitali accomunate tra loro non solo da un insieme di valori condivisi ma anche dai medesimi strumenti di sviluppo. Un modello nuovo, ma dalle radici affondate nella tradizione e dal cuore antico, di concepire una comunità come luogo dove vivere – per un tempo che può essere breve oppure lunghissimo – un’esperienza autentica. E dove al tempo stesso sentirsi parte di un modo di vivere il territorio, di fruire di spazi comuni, che ancora oggi ribadisce le proprie ragioni di essere.