Il 26 Dicembre i Presepi Viventi di Genga, nelle Marche, 300 figuranti nelle grotte, nel cuore della gola di Frasassi, a Stolvizza, in Friuli Venezia Giulia con la Discesa della Grande Stella sul Presepe.
Un’Italia tutta da ammirare anche a Natale. A Genga, paesino delle Marche, c’è un Presepe Vivente con 300 figuranti nelle grotte! Escursione con Guida Ambientale Escursionistica, nel giorno di Santo Stefano, il 26 Dicembre, al termine della quale si potrà ammirare il Presepe vivente di Genga: il presepe vivente più grande del mondo per estensione! Il presepe, sarà nel cuore della grotta e si snoderà su un percorso di 30.000 metri quadri, lungo il costone roccioso che conduce al tempio di Valadier e alla grotta. Il Presepe Vivente di Genga si svolge nella gola di Frasassi con 300 figuranti: soldati romani, pastori, artigiani”. Lo ha affermato Davide Galli, Presidente Nazionale delle Guide Ambientali Escursionistiche dell’AIGAE.
Dalle Marche al Friuli Venezia Giulia per il Presepe vivente di Stolvizza con la discesa della Grande Stella.
Il 26 Dicembre in Val Resia, una valle d’argento vivo, escursione a piedi attraverso il “Bel sentiero” il Ta Lipa Pot. Si attraverseranno numerosi borghi curati dalle associazioni locali. Meravigliose saranno le vedute panoramiche sulla argentea valle di ghiaccio. Sullo sfondo si avranno le vette giuliane. La sera, a Stolvizza, si svolgerà l’attesa tradizione della discesa della Grande Stella sul Presepe Vivente . L’iniziativa è promossa dal Parco Prealpi Giulie e inserita all’interno del Calendario Invernale 2019!”
Dal piccolo borgo nel comune di Fiumalbo, reso famoso dalle Capanne Celtiche, caratteristiche abitazioniche che testimoniamo il passaggio di popolazioni nordiche in appennino.
“Il 24 Dicembre, in Emilia – Romagna saliremo fino ai piedi del Monte Cimone, tra foreste di faggi secolari e rigogliose abetaie. In notturna raggiungeremo una vasta piana favorevole all’osservazione del cielo stellato – ha proseguito Galli – in diurna un punto estremamente panoramico che, nelle giornate più limpide, consentirà di scorgere le vette delle Alpi e delle Prealpi e gran parte della pianura padana fino alla Laguna Veneta.
Nel modenese una ciaspolata con la leggenda del Lago della Ninfa. Abetaie secolari, vasti panorami e una conca di origine glaciale che custodisce un lago dalle acque cristalline, dai riflessi verde smeraldo, in uno dei contesti di maggior pregio naturalistico dell’Appennino.
Saremo con ciaspole ai piedi sulla sponda destra della conca lacustre e vi racconteremo un’antica leggenda, per poi proseguire nella fitta foresta seguendo le tracce degli animali selvatici, affiancando e guardando a più riprese piccoli ruscelli gonfi dalle acque del disgelo. Usciremo dal bosco e attraverseremo un’estesa area prativa per giungere nei pressi di un agriturismo ,risaliremo in direzione di un passo assai panoramico ove faremo una breve e meritata pausa con magnifica vista sul comprensorio del Monte Cimone e tutto l’arco appenninico fino al bolognese. Riprenderemo salendo in direzione di un colle dalle dolci pendenze attraverso una fitta pineta, quindi rientreremo sui nostri passi variando a tratti il percorso d’andata per raggiungere un ultimo rifugio (3) e “planare” sul lago seguendone al ritorno la sponda sinistra fino al punto di partenza”.
Trentino Alto Adige ciaspolata alle Pale di San Martino, in Abruzzo i Luoghi Sacri del Morrone
LUOGHI SACRI DEL MORRONE
“Splendido anello ai piedi del Monte Morrone nel Parco Nazionale della Majella che in soli 11 km ci permetterà di ammirare il Tempio italico di Ercole Curino, l’Eremo della Santa Croce e l’ Eremo di S. Onofrio. Luoghi che hanno da sempre affascinato l’uomo. Infatti Pietro da Morrone divenuto poi Papa Celestino V – ha continuato Galli – si rifugiò qui al ritorno del suo viaggio a Roma nel 1240, e nel 1294 il re di Napoli Carlo II D’Angiò, giunse sul Morrone per annunziare a Pietro l’elezione a Papa e condurlo a L’Aquila per l’inconorazione.
Ed ancora in Emilia -Romagna il 26 Dicembre escursione post-natalizia a Campigna (FC), nelle zone più alte del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Raggiungeremo le cime del Monte Falco e del Falterona e ammireremo il panorama sui versanti romagnolo e toscano del Parco. L’itinerario esatto verrà deciso in base alla presenza e alla quantità di neve a terra, oltre che alle condizioni meteo”.
In Basilicata condurremo nei luoghi della Matera vera,
“Il vallone della Loe è l’ultimo dei vari presenti nella gravina materana, l’unico ancora “vero”, non modificato dal turismo di massa, dal rumore. Non di solo Sassi è fatta questa città incredibile, Matera e il vallone della Loe lo dimostra in tutto il suo incredibile valore storico e naturalistico. In Toscana, invece vedremo Faggete e Crinali innevati. Ammireremo l’Incanto delle vette innevate. Escursione Ciaspe ai piedi nella magnifica Foresta del Teso, saliremo fin sul crinale Tosco Emiliano ad ammirare lo spettacolo dell’Inverno. Info logistiche”.
Budrio – Bologna – Silenziosi maestri.
“Per me gli alberi sono sempre stati i predicatori più persuasivi. Niente è più sacro e più esemplare di un albero bello e forte”, lo scrisse Hermann Hesse, poeta tedesco.
Ed in Emilia – Romagna a Budrio, nel bolognese conosceremo proprio due di questi secolari
“predicatori” gemelli, in un contesto ambientale piuttosto particolare.
“Nella bassa pianura bolognese vegetano da parecchi anni due esemplari di alberi secolari. Sono stati censiti e catalogati dalla Regione Emilia Romagna tramite la L.R. 2/77 come
patriarchi monumentali e quindi degni di tutela e protezione e rispetto, come in realtà dovrebbero essere tutte le forme di vita, non solo vegetale. E visto il clima di festa e celebrazione natalizia – ha concluso Davide Galli – in questa camminata ci sarà la possibilità di “festeggiare insieme” con un pranzo condiviso: potremo così donare e ricevere una gustosa fonte di nutrimento per noi, per gli altri e per il gruppo intero!
Nel modenese CIASPOLATA AI PIEDI DEL CIMONCINO.
Ci inoltreremo ciaspole ai piedi nel fitto di una rigogliosa foresta di faggio, ove seguiremo le tracce ben evidenti delle lepri e degli altri animali selvatici. Attraverseremo successivamente una fitta abetaia e raggiungeremo la piana che nasconde le sponde ghiacciate del Lago della Ninfa scenderemo nella conca lacustre per una breve e meritata pausa. Al rientro procederemo zigzagando liberamente nella faggeta, per un’esperienza unica immersi completamente nella bellezza del bosco invernale fino a giungere al punto di partenza”.