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Valle dei Templi, un sito senza tempo, che non chiude mai

Per la Valle dei Templi, sito patrimonio Unesco tra i più visitati d’Italia, un rinnovato programma di eventi ed esperienze che lo terranno aperto quasi a tutte le ore del giorno. “Obiettivo un milione di visitatori nel 2018”

Un Parco che non chiude mai, dove ogni visita diventa un’esperienza. Per la Valle dei Templi, patrimonio Unesco, in assoluto il sito italiano che più è cresciuto in termini di ingressi e di gradimento del pubblico, si delinea un’estate decisiva che fa allungare lo sguardo verso il milione di visitatori, obiettivo del 2018. Le visite alla Valle, che resterà chiusa al pubblico solo per qualche ora della notte, sono una vera e propria esperienza, sensoriale, sociale, persino enogastronomica: sia che si seguano i percorsi abituali che permettono di scoprire la Valle, sia che si partecipi a visite immersive, di grande suggestione come possono essere quelle alla luce delle “lucciole” (collane luminose che segneranno il percorso dei visitatori, per incontrare i protagonisti della mitologia); o la discesa, con tanto di caschetto protettivo e lanterna, lungo gli Ipogei della Valle di età paleocristiana, attraverso le catacombe bizantine, per finire con un aperitivo al tramonto; o la visita all’area sacra della città antica, al sorgere del sole. 
Nel 2017 la Valle dei Templi ha fatto segnare un numero altissimo di ingressi, 857.333 visitatori, ovvero il 31 per cento in più rispetto all’anno precedente. Trend di crescita che viene confermato anche nei primi cinque mesi del 2018, in cui già si registra un ulteriore incremento del 25 per cento grazie anche all’attivazione della vendita on line dei biglietti di ingresso.

Un successo frutto dell’impegno di CoopCulture, che cura i servizi del polo archeologico – a capo dell’Ati completata da MondoMostre, Skira, BlueCoop, Ipacem e Cooperativa Archeologia – che comprende la Valle dei Templi, il Museo “Pietro Griffo”, la Casa Museo Pirandello e l’area archeologica di Eraclea Minoa. 

Tutti siti che si apriranno agli spettacoli: dal teatro classico alla scena sperimentale, concerti per orchestra e da camera, il Festival del cinema archeologico, eventi particolari e suggestivi come le albe al Tempio della Concordia o gli spettacoli al tramonto dedicati a famiglie e ai bambini. E i protagonisti del cartellone, curato da Marco Savatteri: Elisabetta Pozzi, Sebastiano Lo Monaco, Giusi Cataldo, Gaetano Aronica solo per citarne alcuni, mentre Brunori Sas con l’orchestra multietnica Oma propone il concerto “Culture contro la paura” per gridare fuor di retorica il valore del dialogo tra le culture. Infine, una mini rassegna teatrale di compagnie agrigentine, e una serie di spettacoli e concerti nel centro storico e a San Leone. 
“Un’ulteriore, preziosa iniziativa del Parco di Agrigento: estendere la visita dall’alba alle ore notturne per permettere ai visitatori di vivere emozioni e sensazioni normalmente impossibili nel consueto orario di visita – spiega Sebastiano Tusa, assessore regionale ai Beni culturali – vivere l’alba tra le suggestive ed evocative memorie della fantastica città di Akragas, è un’esperienza unica che certamente verrà apprezzata a livello nazionale e internazionale”. “L’unione fa la forza. Solo insieme le realtà archeologiche del territorio possono lavorare in sinergia e attrarre turisti e visitatori – afferma Gioconda La Magna, direttore del polo culturale di Agrigento – grazie alla apertura del terzo varco il Museo archeologico “Pietro Griffo” ha registrato un incremento del 20 per cento”. “Con la collaborazione preziosa di CoopCulture stanno cambiando tante cose – interviene il direttore della Valle dei Templi, Giuseppe Parello – l’obiettivo è quello di offrire un cartellone che accolga sia il teatro classico che le espressioni della musica contemporanea. Per valorizzare il patrimonio siciliano e, nello stesso tempo, spingere il turista a soggiorni più lunghi. Ma non ci fermeremo con l’estate: sarà una lunga stagione che comprenderà gli eventi istituzionali del Parco come il Festival del cinema archeologico e che, arrivando all’autunno, lambirà il Mandorlo in fiore”. “Un programma di eventi ad ampio respiro, che spazia dal teatro classico a quello sperimentale, alla musica – conclude Savatteri – e una mini rassegna teatrale che darà voce alle risorse agrigentine, con spettacoli volti ad incoraggiare il teatro come esperienza di vita di una comunità”. 

Fonte: AGI

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