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Venezia dice basta al turismo incivile: in arrivo il daspo per i visitatori maleducati

Tuffi in canale, bagni e pediluvi in pubblico, calli usate come orinatoi. Il Comune di Venezia dice basta al turismo incivile e redige un nuovo regolamento di polizia urbana per mettere al bando (letteralmente) i visitatori cafoni e maleducati

Turisti maleducati a Venezia, dopo averci provato con le buone, è arrivato il momento di agire con le cattive. I pochi che ancora vivono nella città d’acqua e i tanti che, per motivi lavorativi, ogni giorno la frequentano, conoscono bene la piaga rappresentata dalle cattive abitudini del turismo di massa. Chi riposa stravaccato sulle gradinate di qualche chiesa, chi prende ristoro dal caldo con un tuffo in canale, chi improvvisa pic nic in piazza e poi magari un orinatoio nelle calli… la lista del malcostume è lunghissima, purtroppo, e così il Comune di Venezia ha deciso di arginarla redigendo un nuovo regolamento di polizia urbana.  

Come riferito da Il Gazzettino, si tratta di un’ottantina di articoli che dovrebbero letteralmente mettere a bando cafoni e molesti. In virtù dei poteri concessi alle amministrazioni dal decreto Minniti, ai turisti sorpresi a violare le regole ci sarà, infatti, la possibilità di applicare il daspo, ovvero una sanzione che preveda, oltre ad una multa compresa 100 e 3000 euro, l’allontanamento dalla città. In particolare, le violazioni del regolamento verranno punite con un primo daspo valido 48 ore, passate le quali, in caso di reiterazione, il questore può emettere un nuovo provvedimento valido fino a 6 mesi.

Nella lista dei comportamenti passibili di allontanamento, oltre ai reati puniti in qualsiasi città (prostituzione, uso e spaccio di droga), anche chi abbandona in aree pubbliche “cose utilizzate o utilizzabili per l’assunzione di sostanze stupefacenti”, chi si sdraia o si siede a terra, ostacolando il passaggio, chi mangia o beve “intralciando la circolazione pedonale”. E ancora, chi si sdraia alle fermate del trasporto pubblico, chi campeggia abusivamente, chi resta nei parchi oltre l’orario di chiusura. Tra i divieti anche quelli di lavarsi o fare i propri bisogni in strada, banditi ovviamente i bagni in canale, o l’utilizzo di surf e barche nelle aree allagate dall’acqua alta. Allontanabili anche i “mestieri girovaghi” non autorizzati (fotografi, mascherini, lustrascarpe…) e chi partecipa a “scorribande finalizzate al non responsabile festeggiamento” (il riferimento è agli addii a nubilato-celibato, così come agli eccessi delle feste di laurea). In generale potrà essere allontanato chi, dalle 19 alle 8, consuma alcoolici «al di fuori dei plateatici e comunque oltre 5 metri dal perimetro del locale».

Prima di diventare operativo, il “regolamento anti-cafoni” dovrà essere approvato in giunta, quindi servirà il passaggio in Consiglio Comunale, previsto entro luglio. L’iniziativa si aggiunge ad altre pensate per arginare la deriva turistica della città, chissà che finalmente Venezia possa trovare un deterrente contro il turismo incivile.

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