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Viaggio nei segreti di Firenze: le incantevoli Grotte di Buontalenti

I ponti di primavera sono l’occasione giusta per andare alla scoperta dei luoghi più inaspettati della Città del Giglio

Il Giardino di Boboli, il celebre parco storico di Firenze, è molto più di un semplice polmone verde al centro della città. È un autentico parco monumentale, ricco di opere d’arte e di grande importanza storica. Questo gioiello fiorentino, un vero e proprio museo a cielo aperto, merita di essere esplorato con calma per scoprirne tutti i segreti: dalle antiche specie di piante ai dettagli delle fontane e delle sculture, fino ai ripari per tutte le stagioni. Il suo magico intreccio di architetture verdi ornate dalle sculture ha fatto da modello per la realizzazione di diversi giardini reali europei, incluso quello della Reggia di Versailles.

Non molti sanno, però, che lungo i grandi e tortuosi viali di Boboli si possono incontrare delle magnifiche grotte, tra cui spicca quella del Buontalenti, realizzata dall’omonimo artista a partire dal 1580. Conosciuta anche come Grotta Grande, si trova all’estremità nord del giardino, accanto al punto di ingresso del Corridoio Vasariano. Già si rimane incantati semplicemente ammirando la facciata con la decorazione del timpano, composto da stalattiti, stalagmiti, rocce spugnose e un mosaico in scaglie di marmo e porfido rosso.

Entrando nella grotta ci si trova in tre ambienti: il più grande è la prima camera, con la decorazione che si estende su tutte le pareti da cui spuntano rocce, stalattiti, spugne e conchiglie che ben si mischiano come le figure antropomorfe e zoomorfe, tra cui si distinguono bene i pastori. Le pareti e la volta raffigurano paesaggi immaginari popolati da specie di animali provenienti dall’Europa, dall’Africa e dal centro America. Agli angoli della grotta sono state inserite le copie dei Prigioni di Michelangelo, e non mancano diversi giochi di acqua grazie alla presenza di due vasche usate come acquario per i pesci e, al centro, una fontana con una roccia che anticamente trasudava acqua. Anche la seconda camera è ricca di stalattiti e conchiglie ed è affrescata con motivi animali, vegetali e figure mitologiche. La terza camera è decorata alle pareti con un affresco rappresentante un graticolato nel quale si arrampicano viti e rose: al centro si distingue la scultura di Venere che esce dal bagno, opera di Giambologna, stesso autore del Gigante di Pratolino, straordinario capolavoro scultoreo a poca distanza da Firenze.

Oltre alla Grotta del Buontalenti, meta della passeggiata tra i viali del Giardino di Boboli sono anche la Grotta di Annalena, la più recente, e quella di Madama. La prima, realizzata all’inizio dell’Ottocento, venne costruita come una piccola esedra preceduta da due colonne che sostengono un architrave ed è decorata, all’interno, da spugne e mosaici in ciottoli policromi. Il gruppo di Adamo ed Eva di Michelangelo Naccherino, realizzato all’inizio del Seicento, è poggiato sulla vasca interna. Grotta Madama è un piccolo ambiente realizzato alla metà del Cinquecento: la sua semplicità esalta la superba decorazione con le sculture di animali inserite alla perfezione tra le finte stalattiti. Si rimane sbalorditi ammirando il pavimento in marmo e la bellissima volta a lacunari con motivi a grottesche.

La seicentesca Grotta del Mosè si trova nel cortile centrale di Palazzo Pitti e deve il suo nome alla statua in porfido rosso orientale posta al centro del fronte della grotta, raffigurante appunto Mosè. È composta da una vasca ellittica contornata da 16 colonne di pietraforte e nicchie decorate con pietre spugnose.

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