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Francesco Moser, uno dei personaggi sportivi più popolari della nostra storia, ha compiuto 70 anni.

“Come un ragazzino di una valle in Trentino è andato alla conquista dell’Italia e del Mondo”

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Il 19 giugno 2021 Francesco Moser, uno dei personaggi sportivi più popolari della nostra storia, ha compiuto 70 anni. Alla vita e alla storia di quest’uomo è stato dedicato il libro “Come un ragazzino di una valle in Trentino è andato alla conquista dell’Italia e del Mondo” con la prefazione di Bernard Hinault e curato da Beppe Conti, il giornalista sportivo che meglio di chiunque altro lo conosce, avendolo seguito in ogni gara durante tutta la sua lunga carriera. Innumerevoli le vittorie e i traguardi raggiunti: dal record dell’ora al Giro d’Italia, alle tre “Parigi-Roubaix” di fila ai campionati mondiali in pista e su strada.

Oltre ai successi sportivi, nel libro si va alla ricerca di quello che è l’insegnamento principale consegnato dal grande ciclista trentino e, riassunto nel suo motto: “un passo alla volta e con i piedi ben piantati in terra, nessuna meta è irraggiungibile”. È questo che Moser ha dimostrato all’Italia e al mondo intero: con la fatica e la dedizione nulla è impossibile.

Francesco Moser festeggia i 70 anni nel ricordo d’una carriera favolosa che lo consegna alla storia ed alla leggenda del ciclismo. Ed è piacevole rivivere con lui un’epoca importante della nostra vita, gli anni settanta e ottanta del secolo scorso. Il campione trentino che negli anni di gioventù indossa la maglia gialla al Tour de France facendo meglio di Merckx, almeno per un giorno, sulle strade del Beglio, prima di portargli via il record dell’ora. Ma anche due campionati del mondo, su pista e su strada, in altrettante stagioni. C’era riuscito soltanto Fausto Coppi fra i nostri campioni a realizzare quel fantastico bis. Poi le tre Roubaix consecutive. Nessuno ha mai saputo, da fine ottocento al terzo millennio, aggiudicarsi la Classicissima del Pavè tre volte di fila sempre per distacco. E un altro mondiale, a punteggio, il Superprestige, ideato dai francesi e che in 30 anni esatti d’effettuazione soltanto lui fra gli italiani ha vinto. Del resto Francesco è il campione nostrano di sempre che ha ottenuto il maggior numero di successi, ben 279. E sul finire di carriera ecco i due frutti proibiti, la Sanremo ed il Giro d’Italia, colti in pochi mesi nella stagione in cui – realizzati i due record dell’ora in Messico – ha fatto tagliare per primo anche il traguardo dell’innovazione al ciclismo.

“Come un ragazzino di una valle in Trentino
è andato alla conquista dell’Italia e del Mondo”

Ecco perché val la pena rivivere in questo libro la sua fantastica vita “cavalcata” in bicicletta. La straordinaria carriera del ciclista italiano che ha vinto di più nella storia di tutti i tempi raccontata da Beppe Conti e illustrata da numerose e splendide fotografie. Le differenti imprese, molte delle quali vere e proprie epiche battaglie, sono descritte in maniera accattivante e coinvolgente. Il lettore si ritrova al centro di un emozionante romanzo fra i più avvincenti dello sport del nostro paese.

FRANCESCO MOSER i suoi successi: Record dell’ora 51,151 Km – Città del Messico 1984 Giro d’Italia 1984, Tre vittorie consecutive alla Parigi-Roubaix (1978-79-80), Campione mondiale in linea a San Cristobal Venezuela 1977, Campione mondiale su pista a Monteroni di Lecce 1976, Milano-Sanremo 1984, due Giri di Lombardia 1975-78, Superprestige ’78 (Vero e proprio Mondiale a punti), 57 giorni in Maglia Rosa al Giro d’Italia, 23 Vittorie di tappa al Giro d’Italia, 279 Vittorie totali in carriera

BEPPE CONTI ha scritto per la Gazzetta dello Sport, Tuttosport e Bicisport occupandosi di ciclismo, calcio e sci, seguendo da vicino tutta la splendida carriera di Francesco Moser. Ha vissuto anche intense parentesi televisive da telecronista e opinionista per Tele Capodistria e per le reti Mediaset, per la Tivù Svizzera Italiana e adesso in Rai per Rai Sport. Più di una ventina i suoi libri, dedicati in gran parte al ciclismo, grazie ai quali ha vinto il Premio Coni 2006 per la saggistica, mentre Una vita da Pirata, il primo dopo la scomparsa di Pantani, è stato tradotto in giapponese. Dopo essersi aggiudicato il Premio Vincenzo Torriani, nel 2020 è stato insignito del Premio Bruno Raschi dalla Commissione del Bancarella Sport.

1976 MOSER Giro Vaiolet
foto MOSNA
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