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Lettera di mamma Sara all’Ospedale Gaslini e al Direttore dell’U.O.C. di Oculistica

Ringrazio pubblicamente il reparto, l'ospedale intero e l'ineguagiabile preparazione del dottor Serafino

cataratta congenita bilaterale.

Riceviamo in redazione e pubblichiamo con vero piacere la lettera di ringraziamenti indirizzati all’Ospedale Gaslini  al Direttore dell’U.O.C. di Oculistica e a tutto il reparto da parte di mamma Sara e papà Errico

LETTERA AL GASLINI

Gentile Corrierequotidiano,
“Vorrei innanzitutto ringraziarvi per la disponibilità dimostrataci nel concederci uno spazio per manifestare pubblicamente i nostri riconoscimenti.
La storia che mi porta a scrivere questa lettera è legata a mio figlio che, fin dalla nascita, ha dovuto affrontare non poche battaglie.
Noah nasce il 25.06.2023, agli Ospedali Galliera, da due genitori che lo hanno tanto desiderato quanto pianificato.
Nonostante fosse prematuro di 4 settimane, sorprende noi genitori e tutto il personale medico per la sua forza nel crescere e rafforzarsi di giorno in giorno.
Fin dalle prime visite, però, tra tutte le analisi neonatali eseguite, quella della vista dava esiti non proprio aspettati.
Veniamo indirizzati all‘Ospedale Gaslini dove la diagnosi è immediata: cataratta congenita bilaterale.

Ci crolla il mondo addosso, la gioia dei primi giorni viene soppiantata violentemente dal senso di colpa di aver “dato” a nostro figlio un difetto congenito e dalle mille paure sulla sua vita futura.
Veniamo seguiti dal direttore del reparto di Oculistica Pediatrica, il dottor Massimiliano Serafino il quale ci mette di fronte l’intera situazione: il bambino è da operare, è l’unica soluzione ad una cecità certa. Abbiamo dalla nostra parte il tempo, il bimbo è neonato ed anche “anticipatario”.

Una diagnosi così precoce può solo giocare a nostro favore.

Veniamo inondati da tutte le informazioni, indicazioni e procedure. Non nascondo che è stata come una valanga: le domande erano tante e le paure anche di più.
Inizia così l’inaspettato percorso: analisi, visite, i prericoveri e quindi gli interventi.
I giorni passavano lentamente in attesa del giorno fatidico e a volte, ammetto, era straziante guardare negli occhi quel piccolo esserino da cui stavamo imparando tanto prima di riuscire a insegnare qualcosa a lui.
Ognuno di noi, nella vita, ha sperimentato almeno una volta un momento di difficoltà, piccolo o grande. Ed è in questi momenti in cui una guida esperta, il supporto tecnico e morale o anche il semplice contatto umano ci riempie il cuore, alleggerisce un fardello e ci fa credere che le persone buone esistano.

Il dottor Serafino ed il suo staff, infatti, ci hanno fin dall’inizio presi per mano e guidati in ogni fase.
E non c’è mai stato un momento in cui medici, infermieri, anestesisti, etc. non abbiano avuto, oltre all’estrema professionalità, anche una parola buona per noi genitori e per il bimbo.
Ringrazio pubblicamente il reparto, l’ospedale intero e l’ineguagiabile preparazione del dottor Serafino per l’assistenza ricevuta, per la riuscita degli interventi, per l’assistenza post-operatoria e per l’essere stati accolti nelle nostre lacrime e preoccupazioni.
Solo due giorni dopo il secondo intervento, una forte infiammazione ci ha portati al pronto soccorso in tarda serata: senza esitazione, una vera catena si è creata per ricevere, ancora una volta, un’assistenza senza eguali.
Il percorso è tutt’altro che terminato e sarà ancora lungo, ma sappiamo di essere nelle migliori mani possibili.

La conferma della meritata fiducia riposta nel dottor Serafino ci arrivò da una coppia che porteremo nel cuore: A. e S., genitori di due splendidi gemelli,  anche loro con la stessa diagnosi ed anche loro operati e seguiti dal Direttore dell’U.O.C. di Oculistica del Gaslini che, con i loro racconti a volte anche simpatici ci hanno permesso di vedere quanto i bimbi fossero sereni e di come sia possibile una vita normale.

Concludo con un piccolo invito: al piano terra del padiglione 20 dell’ospedale si trova un piccolo negozio Gaslininsieme nel quale acquistare un libro, un gioco o anche solo un ciondolo il cui ricavato andrà direttamente all’ospedale e redistribuito internamente. Un’idea tanto semplice quanto efficace per aiutare le eccellenze di questo ospedale.”

Infinitamente grazie.
Mamma Sara e papà Errico

 

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