Pubblicato il: 30/08/2019 16:05
Tre ecoregioni, di enorme valore per la loro biodiversità, per la regolazione del clima e per la sopravvivenza di intere comunità, sono sotto lo scacco del fuoco. Il Wwf ha raccolto la testimonianza di Jordi Surkin, direttore dell’Unità di Coordinamento Amazzonica del Wwf Latinoamerica che vive e lavora in una delle aree più colpite della foresta tropicale sudamericana, la foresta di Chikitana del territorio boliviano.
“Gli incendi stanno colpendo tre ecoregioni tra le più importanti per il Pianeta, in una area compresa tra Bolivia, Brasile e Paraguay: la prima è l’Amazzonia, la foresta tropicale più estesa del Pianeta, bacino idrico fondamentale che conserva il 20% dell’acqua globale e che riesce a stoccare il 25% del carbonio presente sulla Terra. Questi incendi stanno liberando il carbonio nell’atmosfera aumentando così i danni dei cambiamenti climatici globali. L’Amazzonia custodisce il 10% delle specie globali con animali simbolo come il giaguaro”, spiega l’esperto.
“La seconda è il Pantanal, la zona umida più vasta del Pianeta, incastonata tra Brasile, Bolivia e Paraguay. La terza area è la Chikitana Forest, tra Bolivia ed El Chaco. Il fuoco quindi sta minacciando aree di enorme importanza per la conservazione della biodiversità del Pianeta, per la regolazione del clima e soprattutto fondamentali per la sopravvivenza di intere comunità che stanno perdendo le loro terre, la possibilità di avere cibo e ricavare guadagni, e in molti casi la loro casa – continua – Il costo umano e sociale di questi incendi disastrosi è enorme, la gente deve saperlo. Alcuni scienziati considerano questi incendi un acceleratore del trend già in atto nella foresta verso il ‘tipping point’, ovvero, il punto di non ritorno per l’Amazzonia rispetto alla sua capacità di regolare il clima”.
E la lotta contro le fiamme sarà ancora lunga. “Le nostre guardie stanno combattendo il fuoco da almeno tre settimane: il mondo, infatti, ha saputo degli incendi solo ora, ma qui la lotta è iniziata ben prima e per questo ora l’area devastata dal fuoco è molto ampia. In campo ci sono guardie parco, volontari, comunità locali – dice Surkin – Purtroppo siamo nel mezzo della stagione degli incendi che di solito dura fino a novembre: a settembre quindi la situazione sarà molto simile ad agosto. Anche se riusciremo a spegnere il fuoco in alcune aree, il rischio per le prossime settimane rimarrà ancora altissimo“.
Alla base degli incendi diverse cause. “Le cause che scatenano questi incendi di così grande portata sono diverse, a seconda dei territori: in Brasile, ad esempio, gli incendi nascono nei territori di agricoltura estensiva, ma anche nei terreni dei piccoli agricoltori che cercano nella foresta mezzi di sostentamento in assenza di alternative valide. Alla base però c’è l’incapacità di affrontare un disastro di questa portata: si riesce a monitorare ma non a risolvere l’emergenza nel momento in cui questi incendi scoppiano – continua l’esperto – A peggiorare le cose c’è un’insufficiente conoscenza dei metodi capaci di impedire questi disastri”.
Adnkronos.