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Gli orsi nel mondo

Per comprendere quanto gli orsi nel mondo si siano diversificati nel corso degli ultimi milioni di anni, è sufficiente considerare il Panda (Ailuropoda melanoleuca), che vive in poche foreste della Cina e si nutre quasi esclusivamente di bambù, e l’Orso Polare (Ursus maritimus), che vive nell’estremo nord, nutrendosi esclusivamente di carne. La popolazione attuale di orsi polari stimata è tra i 22.000 e 31.000 esemplari, il 60% dei quali vive in Canada. Alcuni studi, basandosi sul trend di scioglimento dei ghiacci polari e sulla drammatica scomparsa del suo habitat e delle sue risorse, stimano che entro i prossimi 35 anni rischiamo di perdere il 30% della popolazione di orso polare oggi presente.

Sono sei le specie di orso appartenenti al genere Ursus (Ursus thibethanus, Ursus ursinusUrsus malayanus, Ursus maritimusUrsus americanus e Ursus arctos).

L’orso bruno in Europa e in Italia 

L’orso bruno (Ursus arctos) è la specie di orso con diffusione geografica e numerica più ampia. Infatti, è presente in Nord America, Europa e Asia, dove vive in ambienti molto differenti tra loro. dalla tundra fino alle foreste temperate, dalla taiga fino ai deserti. La differente distribuzione geografica, l’isolamento genetico ed i diversi tipi di habitat occupati hanno portato questa specie nel tempo a differenziarsi in numerose sottospecie, con adattamenti specifici.
Gli orsi bruni nel mondo sono circa 200mila e non sono direttamente minacciati di estinzione. Esistono però numerose popolazioni locali e sottospecie la cui sopravvivenza è a rischio.
Nei paesi dell’Unione Europea esistono 10 popolazioni più o meno isolate una dall’altra, per un totale di 16-17.000 orsi. In tutto il continente è presente la specie Ursus arctos arctos, l’Orso bruno europeo.  Ai 7.000 orsi presenti sui Carpazi, ai circa 3.000 presenti tra Svezia e Norvegia, ai circa 700 orsi della popolazione baltica, fanno da contraltare alcune piccole popolazioni dell’Europa Occidentale, come quella alpina (circa 60-70 esemplari), pirenaica (circa 30 esemplari) e quella, ancor più preziosa in quanto appartenente ad una sottospecie unica, appenninica (50-55 esemplari). La popolazione presente sull’Appennino centrale è stata infatti riconosciuta come sottospecie unica (Ursus arctos marsicanus), grazie alle sue caratteristiche morfologiche, ecologiche e comportamentali uniche, che lo differenziano dal resto degli orsi bruni europei. Questa popolazione si è infatti diversificata dalle altre popolazioni europee grazie ad un isolamento di circa 2-3.000 anni. A causa della persecuzione umana nei secoli scorsi, alle cause di mortalità accidentale e alla distruzione degli habitat idonei, oggi restano poche decine di esemplari di questa relitta popolazione, distribuiti nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, nel Parco Nazionale della Majella e in poche aree limitrofe.

Salvaguardare questa unica e fragile popolazione, e permetterne l’espansione numerica e spaziale, è una priorità assoluta rispetto a tutte le altre popolazioni europee. Se l’orso bruno marsicano scomparirà dall’Appennino centrale, si sarà infatti estinto per sempre, senza alcuna possibilità di recupero tramite reimmissione di esemplari di altre popolazioni, come fatto per recuperare la popolazione alpina sull’orlo dell’estinzione a inizio anni 2000.

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